«È difficile commentare. Continua a succedere. Ogni giorno», c’è amarezza nella voce del grande velista Giovanni Soldini. Classe 1966, come spesso accade è su una barca in mezzo al mare. Ha da poco saputo dell’ennesimo naufragio nel Mediterraneo: 41 morti che si aggiungono ai 90 del fine settimana scorso. Sempre su quella maledetta rotta tunisina, che miete vittime senza sosta. Nel silenzio. Nell’indifferenza. «Nell’assuefazione», aggiunge Soldini. Il barchino alla deriva, l’onda che lo ribalta, 41 persone inghiottite dal mare, quattro riescono a salvarsi aggrappandosi a un’altra barca vuota. Cosa le fa pensare la storia di questo naufragio? Che è assurda....