La marijuana – quella che si trova attualmente sul mercato – dovrà essere equiparata all’eroina e alla cocaina. L’impegno per il governo (per la assai ben disposta ministra della Salute) a inserirla, con un prossimo provvedimento, nella tabella 1 del testo unico sugli stupefacenti dove sono elencate le droghe pesanti, è previsto in un ordine del giorno presentato da Carlo Giovanardi (il padrino della legge proibizionista azzerata per incostituzionalità dalla Consulta) e approvato ieri dalle commissioni Sanità e Giustizia del Senato unitamente al testo di conversione in legge del decreto Lorenzin che la prossima settimana passa all’esame dell’Aula, subito dopo il voto sul decreto Casa. Ma la notizia, annunciata già nei giorni scorsi dallo stesso Giovanardi nominato relatore del provvedimento per la commissione Giustizia del Senato, è stata invece parzialmente smentita dalla senatrice del Pd, Emilia De Biasi, presidente della commissione Sanità: «Non esiste agli atti della nostra commissione alcun Odg Giovanardi. Forse i parlamentari del Ncd fanno riferimento a un Odg che ora porta il nome di Laura Bianconi e che è stato riformulato dal governo, in cui si chiede al ministero della Salute di fare un approfondimento scientifico sulla tossicità dei diversi tipi di cannabis». Giovanardi aveva già spiegato che essendo il decreto Lorenzin in scadenza, tanto che alla Camera il governo ha posto il voto di fiducia, al Senato non avrebbe subito alcun ritocco. L’odg invece impegna il governo a differenziare la marijuana tra quella «normale», secondo la definizione di Giovanardi, e quella ad elevato Thc e equiparare quest’ultima alla cocaina e all’eroina. Ieri le due commissioni hanno concluso l’esame di tutti gli emendamenti, mentre nel centrodestra cresce la mobilitazione per far rivivere in ogni modo la incostituzionale legge Fini-Giovanardi.