In Egitto per due giornalisti «ritrovati» ce n’è un altro che sparisce. Se Hassan al-Banna e Mustafa al-Aasar, scomparsi il 3 febbraio al Cairo, sono stati individuati (sono in stato di arresto con l’accusa di appartenenza a organizzazione illegale), nessuno ha più notizie del reporter di Huffington Post Arabi, Moataz Wadnan: era stato arrestato venerdì scorso dopo aver intervistato un esponente dell’opposizione, Hisham Geneva, ex capo dell’anti-corruzione e responsabile della tentata campagna elettorale del generale Anan.

Dopo l’intervista, pubblicata l’11 febbraio, sia Geneva che Wadnan sono stati arrestati per aver divulgato presunti «documenti segreti pericolosi» relativi alla rivoluzione del 2011. Ma del giornalista non si hanno più notizie: dopo l’arresto, Wadnan era stato consegnato dai servizi alla Procura della Sicurezza nazionale che, però, ora nega di averlo mai posto in custodia.

Dal Cairo arriva però anche una buona notizia: una corte amministrativa ha stabilito ieri il diritto del blogger e attivista, simbolo di Tahrir, Alaa Abdel Fattah, a ricevere in cella libri, giornali e lettere, finora negati dalle autorità carcerarie della prigione di Tora.