Il livello del dibattito politico è quello che è, piuttosto basso. E quando è bassissimo, come è accaduto anche ieri, quasi nessuno si lascia scappare l’occasione per “prendere le distanze” da certe imbecillità intasando agenzie e social network. Tanto più quando per dimostrare solidarietà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è gioco facile prendere di mira il deputato penta stellato di turno che ogni tanto straparla.

Come ieri, quando durante una conferenza stampa Giorgio Sorial ha scatenato un mezzo putiferio agitando per tutto un pomeriggio il mondo politico. Indignazione bipartisan. “Il boia Napolitano – questa la frase incriminata – sta avallando una serie di azioni per cucire la bocca all’opposizione e tagliarci la testa, ha messo una tagliola sulle opposizioni”. L’insulto sarebbe dovuto servire per spiegare i motivi che hanno spinto il M5S a scrivere una serie di lettere al presidente della Repubblica per denunciare la violazione della legge e dei regolamenti sull’approvazione di decreti. La frase del deputato Giorgio Sorial, infatti, ha riacceso nel peggiore dei modi lo scontro tra i “grillini” e il governo Letta-Alfano proprio nello stesso momento in cui era in discussione il decreto Imu-Bankitalia, provvedimento che da settimane il M5S sta cercando di bloccare presentando una serie di ordini del giorno (soprattutto per mettere in discussione le nuove norme su possibili detentori di partecipazioni in Banca d’Italia, sostanzialmente banche e assicurazione secondo i deputati di Grillo & Casaleggio).

Questa volta però Giorgio Sorial, oltre a qualche riga di biografia a lui dedicata giusto per sapere di chi stiamo parlando, è riuscito a guadagnarsi una valanga di giudizi poco lusinghieri sulla sua persona. Lo hanno accusato di stupidità senza precedenti, di offendere gli italiani, di truculenza verbale, di insultare oltre ogni limite, di squallore, di portare attacchi spregevoli, di utilizzare un linguaggio squadrista e di altro ancora.

Hanno cinguettato risentimento il presidente del Consiglio Enrico Letta, il più duro. “L’indegno attacco M5S a Napolitano è punto di non ritorno di deriva estremista inaccettabile per chiunque pratichi i principi democratici”. La presidente della Camera Laura Boldrini: “Piena solidarietà al Presidente Napolitano. Contro di lui insulti inaccettabili e volgari, estranei ad un confronto civile”. Matteo Renzi: “Solidarietà a Napolitano. E liberiamo i deputati e i senatori del 5 Stelle da chi li tiene in ostaggio”. Roberto Formigoni: “Vergognoso attacco”. E Mara Carfagna: “Gli insulti sono lo strumento dialettico degli stolti”.

Giorgio Sorial, classe 1983, nato a Brescia da genitori egiziani, aveva dato il meglio di sé schierandosi per l’abolizione del reato di clandestinità nonostante il parere contrario di Grillo. Per il resto, si è fatto riconoscere più volte solo per il suo linguaggio colorito, come quando si è scaldato per l’approvazione del ddl sul bilancio dello stato: “Il Pd continua a dire balle. Porcellini del porcellum che votate lo schifo della legge di stabilità: raccontate fregnacce. Avete eletto segretario Renzi: evidentemente sentivate la mancanza di Berlusconi e adesso abbiamo Renzusconi. Dite di avere le palle? Ma non d’acciaio, di sterco”. Ma solo dando del “boia” a Napolitano è riuscito a guadagnarsi anche una denuncia a firma Stella Bianchi (Pd) per “offesa all’onore ed al prestigio del presidente della Repubblica” (forse la procura di Roma aprirà un fascicolo). E una tirata d’orecchie persino da un tipo come Matteo Salvini: “Io Napolitano lo contesto ma dargli del boia è una sciocchezza”.

Ma l’oratoria da “gaffeur” di Sorial ormai comincia a disturbare anche i suoi colleghi di Palazzo Madama. “A prescindere dalle opinioni politiche, non avere rispetto delle istituzioni, comprese le alte cariche dello Stato, per fare uno strillo e avere la prima pagina, vuol dire coprire i pochi contenuti”, ha detto Lorenzo Battista.