Per giocare alle slot machine sarà necessario inserire la tessera sanitaria, come si fa per acquistare sigarette nei distributori automatici. E sui gratta e vinci comparirà la scritta«nuoce alla salute». Dal primo gennaio 2020 le slot e le videolottery sprovviste dei meccanismi per impedire l’accesso ai minori dovranno essere rimossi.In caso di violazione scatta una sanzione di 10mila euro per apparecchio. Sono le novità introdotte ieri nel Dl dignità sul gioco d’azzardo. Inserito in corso d’opera anche il logo «No slot» per esercizi pubblici e circoli che bandiscono le macchinette per il gioco d’azzardo.

Il testo prevede come fulcro della lotta alle ludopatie lo stop a «qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa, le affissioni e internet» con l’esclusione di lotterie nazionali e giochi gestiti dall’Agenzia dei monopoli.
In base a un emendamento approvato ieri, le violazioni saranno punite con sanzioni del 20% (in origine era il 5%) sul valore della sponsorizzazione. I proventi delle multe sono destinati al fondo per il contrasto alle ludopatie. I contratti già siglati scadranno obbligatoriamente entro il 30 giugno 2019. Già dal 18 luglio Google ha bloccato questo tipo di pubblicità: l’azienda ha comunicato agli inserzionisti che la decisione avrebbe avuto «efficacia immediata» nella sezione italiana.

Il decreto è una delle bandiere del Dl voluto dal vicepremier Luigi Di Maio che, alla presentazione del decreto il mese scorso, aveva sottolineato: «Migliaia di famiglie sono finite sul lastrico. Smettiamola con i messaggi subliminali e i testimonial famosi». In quanto al calo degli introiti per lo stato, si stima un ammanco che va dai 147 milioni del 2019 ai 198 degli anni successivi. Per coprirlo si prevede un aumento del prelievo erariale sulle slot: lo 0,25% dal prossimo settembre, uno 0,25% aggiuntivo dal prossimo maggio. Se le associazioni dei consumatori plaudono alla norma e, anzi, il Codacons vorrebbe estenderla anche all’Agenzia dei Monopoli, gli operatori del Sistema Gioco Italia hanno chiesto una riforma concertata con il settore.

I 5S citano uno studio effettuato da Maurizio Fiasco: l’azzardo ha un moltiplicatore economico negativo in termini di depressione dei consumi, di mancati stimoli alla produzione e distruzione di opportunità d’impiego, più si allarga e meno l’economia reale cresce. Secondo il ministero della Salute, i giocatori problematici sono tra l’1,5% e il 3,8% della popolazione, cui si aggiunge il 2,2% di giocatori patologici. Nel 2017 gli italiani hanno speso complessivamente, tra slot machine, gratta e vinci e gaming online, oltre 102 miliardi di euro, 10,3 miliardi sono andati all’erario.
I mancati introiti da pubblicità colpiranno soprattutto Tv e radio private perché in Rai è già vietata. Mediaset, in particolare, gestisce il 50% del budget annuale sui media tradizionali. Sarà un problema anche per le squadre di Calcio: in Serie A nella stagione 2017/2018 dodici società hanno sottoscritto una partnership con aziende del betting.