L’Italia si candida per i Giochi olimpici invernali 2026. È stato così lanciato il doppio amo Milano/Torino, con una lettera al Comitato olimpico internazionale da parte del Coni, che ha manifestato la volontà di «voler proseguire nella fase di dialogo già avviata nei mesi scorsi in seguito all’invito del Cio ricevuto il 29 settembre 2017». E sarà poi il Cio a decidere la sede tra le due città che si candiderà ufficialmente per ospitare l’evento. Insomma, siamo solo alle battute iniziali, ma qualcosa deve essere cambiato se a distanza di pochi mesi il Coni passa dal pessimismo cosmico del suo presidente, Giovanni Malagò, che dopo la rinuncia dell’amministrazione Raggi alle Olimpiadi 2024 nella capitale, preannunciava decenni senza grandi eventi sportivi in Italia, all’indicazione proprio del Coni al Cio di volersi sedere intorno a un tavolo, discutendo di una candidatura tricolore.

E forse è un ulteriore segnale della «trasformazione» del Movimento Cinquestelle, passando dalla posizione oltranzista di Virginia Raggi su Roma 2024 (voluto dal governo Letta e sostenuta dall’esecutivo Renzi) all’apertura di Chiara Appendino alla candidatura di Torino 2026 (il capoluogo piemontese ha già ospitato i Giochi invernali nel 2006). Certo, sempre nella missiva diretta al Cio, il Coni ha ricordato che il dossier sulla candidatura per il 2026, compreso uno studio di fattibilità già effettuato, finirà nelle mani del nuovo governo. Nulla è quindi scontato, ma va aggiunto che l’input per la candidatura è arrivato dalla giunta comunale di Torino, giorni fa, con un provvedimento che ha dato il via alla costituzione dell’associazione Torino 2026, con il compito di studio, analisi, ricerca per la fattibilità dell’operazione.

E la Città di Torino ha formalmente comunicato al Coni il 7 marzo, l’interesse a partecipare al dialogo finalizzato alla promozione della candidatura all’edizione 2026 dei Giochi invernali. Mentre da Milano arrivava nelle scorse settimane solo adesione informale, assieme all’affidamento il 15 gennaio 2018 a una società, la WePLAN Srl, come da determina pubblicata sul sito del Coni stesso, di un’analisi di fattibilità della candidatura del capoluogo lombardo per le Olimpiadi invernali in programma tra otto anni. Malagò aveva già scelto Milano, poi sul carro è salita anche Torino, con la benedizione a cinque stelle.