Sono trascorsi quasi quattro decenni da quando Lucio Battisti, con geniale e folle sprezzo del pericolo, affidò per la prima volta al poeta e scrittore Pasquale Panella il compito di scrivere i testi per il suo nuovo corso musicale. Inaugurato, nel 1986, con l’album Don Giovanni dove, per la prima volta, Mogol non era più il paroliere. Abbandonati dunque i piccoli,spaccati di realismo quotidiano, Battisti e Panella si lanciano in un’impresa unica nel panorama italiano. Cesellando canzoni che univano sonorità puramente elettroniche a sopraffini giochi di parole, stralci di poesie e un ermetismo mai fine a se stesso. Spesso non compresi, a volte sbeffeggiati, anni luce avanti al sonnacchioso panorama cantautorale italiano, ancora oggi il sodalizio genera curiosa perplessità. Per fortuna, a celebrare il magico connubio, che durerà per cinque album fino al 1994, da poco è stato ripubblicato Specchi opposti. Lucio Battisti: gli anni con Panella. Prezioso volume scritto da Ivano Rebustini e Luca Bernini che analizza il rapporto fecondo fra i due. Il libro è ulteriormente arricchito da un colloquio con Panella e tre capitoli dedicati agli inediti del duo, alle cover e alle collaborazioni di Pasquale con altri artisti.