Al processo Ruby è il giorno delle arringhe difensive, dopo la requisitoria di Ilda Boccassini che ha chiesto per Silvio Berlusconi sei anni di reclusione (5 per concussione, uno per prostituzione minorile) e l’interdizione a vita dai pubblici uffici. Richiesta «stratosferica», sostiene Niccolò Ghedini che chiede l’assoluzione e dice che i giudici sono «prevenuti».

L’ex premier – continua Ghedini – non ha mai avuto rapporti sessuali con Karima El Marough, e del fatto che fosse «egiziana e vicina a Mubarak» aveva parlato anche in un «pranzo istituzionale», quindi ne era convinto «a meno che non lo si ritenga pazzo». Per la procura «i testi della difesa sono inattendibili perché pagati da Berlusconi»?. I testi «ricevevano un aiuto economico» già prima del processo e l’aiuto è continuato «in maniera aperta». E la telefonata alla Questura di Milano? «Berlusconi non ha mai chiesto di accelerare le procedure» per rilasciare la ragazza ma «solo un’informazione».
L’avvocato Longo ha chiesto al tribunale di Milano di «dichiararsi incompetente e di ritenere il reato di tipo ministeriale» o, in subordine, «di dichiarare la propria incompetenza territoriale» in favore di Monza» e in ulteriore subordine di assolvere Berlusconi «perché i fatti non sussistono» o «per non aver commesso il fatto» o perché «i fatti non costituiscono reato e in ulteriore subordine perché per il capo A il fatto non è più previsto dalla legge come reato» (la concussione sarebbe stata cancellata dal decreto anti-corruzione). La sentenza è attesa per il 24 giugno.

Ieri Berlusconi ha visto i suoi avvocati a Arcore, prima di tornare a Roma. Il Cavaliere teme la sentenza della Consulta sulla richiesta di legittimo impedimento per il processo sui diritti tv, attesa per metà mese.