(la parte prima è stata pubblicata il 5 febbraio, qui

«Io non ho potuto fare come te, Gesù, non ho potuto ’gettare il corpo nella lotta’, per dirla con Pasolini… non avevo il fisico per questa impresa corporale… il tuo, come vedo ora, e come ho intuito da sempre, era autorevole… Nei Vangeli canonici salta fuori più di una volta la frase «e non si sapeva da dove traesse la sua autorevolezza»… Dal corpo la traevi, ecco da dove! dalla tua postura di kouros greco, dalla luminosità dei tuoi occhi, dal suono della tua voce… Io, come vedi di persona, non ho avuto un corpo autorevole… non potevo fare altro che scrivere…»

«E io non potevo scrivere, vivendo in Palestina, in quel tempo, Antonio… Anche perché non volevo scrivere ’’in latino’ come Dante non ha voluto nel tempo suo, e, volendo come lui raggiungere la ’gente illetterata’ e i giovani e le donne, ho dovuto costruire una nuova lingua, l’italiano… Comunque anche tu ti sei costruita una sorta di lingua «volgare», scrivendo i Quaderni, una lingua fatta di testi brevi, sapidi e privi di tecnicismi…»

«Qualcosa sono riuscito a fare in quella direzione… anche perché venivo dal giornalismo… ma in carcere il mio corpo valeva ancora meno, isolato com’ero, dalle strade, dalla famiglia e dagli amici, dagli operai e dai contadini… E c’era un altro gran problema da affrontare: scrivere per il futuro, perché il presente dei miei lettori era composto di comunisti e marxisti ed io stavo andando oltre il comunismo e il marxismo, con la scienza della storia e della politica…»

«Capisco… anche io stavo andando oltre l’ebraismo e l’ellenismo… Comunque, sai, l’importanza che io ho dato al corpo, all’incontro materiale con le persone, è derivata dall’importanza decisiva che io ho sempre dato ai sentimenti, e quindi al sentimento dei sentimenti, all’amore… e sì come, per dirla con Leonardo, ’ogni nostra cognizione principia dai sentimenti’, ed essendo il corpo il luogo della formazione e dell’espressione dei sentimenti…»

«Mhmm… Certo… Entrambi abbiamo messo al centro i sentimenti… Ma tu che avevi messo al centro il corpo sei stato ridotto al fondatore di una religione del Libro… ed io che avevo messo al centro la teoria dalla prassi, ho passato gli ultimi dieci anni della mia vita chiuso in un carcere fisico, ideale, morale, sentimentale… Ora però godiamoci questa ottobrata romana…»

«D’accordo, mostrami tu Roma, è la prima volta che ci vengo…»