Il Teatro alla Scala di Milano sta riscoprendo in questi giorni Porgy and Bess di George Gershwin, folk opera scandalosa che ebbe la sua prima assoluta nel 1935 e che deve la sua recente rinascita a direttori come Lorin Maazel, Simon Rattle, John DeMain e in particolare Nikolaus Harnoncourt, mancato prima di poter dirigere l’allestimento scaligero, che perciò gli è stato dedicato. Il suo rapporto con quest’opera è stato fatale: Gershwin donò una copia della partitura originale all’amico René, zio di Harnoncourt, che la spedì in Austria al fratello, che se ne innamorerà e la canterà al pianoforte al giovane Nikolaus, che, a sua volta stregato, da adulto la dirigerà molte volte e ne appronterà un’edizione filologica analizzando gli spartiti della prima edizione e ricercando i timbri giusti, incluse le percussioni africane richieste da Gershwin (djembe e dumdum).

Su questa versione, andata in scena a Graz nel 2009 (come pannello centrale di un trittico novecentesco aperto nel 2008 con The Rake’s Progress di Igor Stravinskij e che avrebbe dovuto chiudersi con Lulu di Alban Berg), si basa l’allestimento scaligero, diretto magistralmente da Alan Gilbert, attento a sottolineare sia le suggestioni della musica popolare americana, sia le componenti africane, sia la sfavillante consapevolezza degli sviluppi del linguaggio musicale del primo Novecento. Non a caso Gershwin, che incontrò Berg a Vienna nel 1928, immaginava Porgy and Bess come un sorta di Wozzeck americano. Il libretto è ispirato al romanzo Porgy di DuBose Howard, adattato dallo stesso scrittore e dal fratello del compositore, Ira Gershwin. Negli Stati uniti in cui si stava passando dalla Grande Depressione alla guerra, il soggetto carico di implicazioni sociali, razziali e sessuali ostacolò il successo dell’opera fino all’allestimento della Houston Grand Opera nel 1975. Fino a quel momento ne circolarono versione scorciate, con i recitativi sostituiti da dialoghi parlati e aggiustate per organici ridotti e adattamenti in stile jazz o musical.

La storia scaligera di Porgy and Bess conta solo due allestimenti: il primo nel 1955 su iniziativa dell’American National Theatre and Academy, con la regia di Robert Breen e la direzione di Alexander Smallens, il secondo nel 1996 firmato da Tazewell Thompson per la Houston Grand Opera, con la direzione di DeMain. Prima e dopo solo esecuzioni della suite sinfonica e alcune melodie nei concerti degli ottoni o nei recital di canto. L’allestimento, in forma semiscenica, è curato quanto a regia, concezione scenica e luci da P. Harnoncourt, figlio del compianto direttore, con l’ausilio dei costumi di Elisabeth Ahsef e dei video di Max Kaufmann e Eva Grün: il risultato è prevedibilmente assai dimesso e statico.

Nel cast gli eccellenti Morris Robinson, Kristin Lewis, Lester Lynch, Mary Elizabeth Williams, Chauncey Packer, Tichina Vaughn, Donovan Singletary e Angel Blue, affiancati, per la prima volta in Porgy and Bess, dal Coro scaligero. Fino al 23 novembre.