Dopo l’attentato terroristico di matrice neonazista alla sinagoga di Halle e quattro mesi dopo l’omicidio del politico Cdu pro-migranti, Walter Lübcke, il governo Merkel vara il pacchetto di misure contro l’estremismo di destra.

Un piano in nove punti condiviso da tutti i partiti della Grande coalizione, per una volta concordi “senza se e senza ma” sulla stretta all’odio nero che dilaga nelle strade quanto sul web.

Si parte dall’obbligo per Facebook, Twitter e altri social di segnalare chiunque posti una svastica, per arrivare al veto di porto d’armi per gli estremisti, fino al dovere di denunciare qualunque minaccia di morte on-line.

Il provvedimento riporta in calce le firme di tre esponenti del governo federale: la ministra della Giustizia, Christine Lambrecht, la ministra della Famiglia, Franziska Giffey, (entrambe della Spd) e il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, leader della Csu. Compatti anche nella dichiarazione congiunta che riassume la ratio della legge che nelle prossime settimane dovrà essere ratificata dal Bundestag. «Siamo rimasti profondamente colpiti dall’attacco terroristico alla sinagoga di Halle che ha provocato due morti e altrettanti feriti, ma anche da una serie di preoccupanti fatti analoghi registrati nel recente passato» riassumono i ministri riuniti in conferenza stampa.

Tra gli «esempi concreti» citati dal governo, l’assassinio di Lübcke dello scorso 2 giugno per mano di un estremista di destra, più una lunga serie di casi di «insulti, minacce e incitamenti alla violenza su internet».

Nel nuovo pacchetto “anti-odio” anche il «rafforzamento delle risorse alle autorità preposte al contrasto dell’estremismo di destra» ovvero i finanziamenti aggiuntivi a polizia, Bka (Ufficio criminale federale) e BfV (Ufficio federale per la protezione della Costituzione, che funge da controspionaggio).

In parallelo, nel piano politicamente “bipartisan” si prevede l’istituzione di un apposito «Centro per l’analisi e la lotta al crimine dell’odio» destinato a ricevere le segnalazioni di minacce di morte inoltrate dai gestori delle piattaforme social. Per questo «oltre al denaro servirà anche l’assunzione di personale aggiuntivo» tengono a precisare a Berlino.

Fra i nove punti spicca poi «l’implemento dei programmi di prevenzione ed educazione contro l’estremismo di destra e l’antisemitismo» già attivati nel 2011 sull’onda dell’inquietante catena di omicidi compiuti dal Nationalsozialistischer Untergrund, la cellula neonazista responsabile dei cosiddetti «delitti del kebab», la cui unica sopravvissuta Beate Zschäpe è stata condannata all’ergastolo nel 2018.

«Soprattutto va impedito in ogni modo che estremisti di destra possano ottenere la licenza di porto d’armi» sottolinea Seehofer, convinto che sia «giusto richiedere nuove regole a tutela della nostra Costituzione». Un messaggio diretto ai deputati del Parlamento chiamati ad approvare quanto prima il pacchetto che prevede la modifica dell’attuale codice penale. Afd a parte, il via libera degli altri partiti appare scontato, anche se i Verdi fanno notare che alcuni punti sono «molto simbolici» e di non facile attuazione, pur plaudendo alla creazione del nuovo centro per la lotta all’odio. Fuori dal piano, invece, comincia a funzionare l’«archivio unificato» delle tre agenzie d’intelligence tedesche: oltre al BfV, a combattere l’estremismo di destra è il Bnd (lo spionaggio esterno) e gli agenti del Mad, il servizio segreto militare.