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Germania, maxioperazione contro la rete neo-nazista

Germania, maxioperazione contro la rete neo-nazistaOperazione della polizia tedesca

Estrema destra 61 perquisizioni in 11 diversi Land con 5 arrestati più altri 50 accusati di appartenere alle organizzazioni criminali neofasciste

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 7 aprile 2022

La più grande operazione antinazista dell’ultimo decennio. Ieri l’Ufficio della polizia criminale tedesca (Bka) ha disarticolato la fitta rete di estremisti di destra della Divisione Atomwaffen gemellata con l’omonimo network fondato negli Usa nel 2015.

Per adesso il bilancio è di 61 perquisizioni in 11 diversi Land con 5 arrestati più altri 50 accusati di appartenere alle organizzazioni criminali neofasciste da tempo nel mirino degli investigatori, tra cui la famigerata Combat 18 messa al bando due anni fa.

Tra i membri della cellula tedesca della Divisione Atomwaffen spunta (come al solito nelle indagini sulla galassia neonazista del Bka) anche un soldato della Bundeswehr: l’allievo-sottufficiale Chris Marvin C., 26 anni, inquadrato nella brigata corazzata di stanza a Munster, Bassa Sassonia, da mesi sotto osservazione del servizio d’intelligence militare (Mad) che lo ha pedinato «senza però riuscire a impedirgli l’accesso ad armi e munizioni».

I sospetti sull’ennesima rete nera operativa in Germania sono scattati quattro anni fa dopo il ritrovamento in diverse città di volantini inneggianti, per la prima volta, alla Divisione Atomwaffen. Nel 2019 il procuratore generale federale aveva incaricato il Bka di indagare sulla sigla coincidente con l’organizzazione terroristica americana che negli Usa è accusata di almeno 5 omicidi. Dodici mesi dopo la polizia della Baviera ha arrestato il primo componente: un tecnico elettronico di 22 anni fermato mentre stava pianificando un attentato contro una moschea con l’utilizzo di un’arma automatica. Da qui sono emersi tutti gli altri legami tra la nuova Divisione Atomwaffen e il vecchio firmamento neonazi tedesco, a partire dal ruolo-chiave del gruppo di arti marziali Knockout 51 in Turingia, vero e proprio sodalizio criminale in cui militava un altro fra gli arrestati eccellenti: Leon R., neonazi già noto alla cronaca per le ripetute violenze contro militanti di sinistra e agenti di polizia.

Altro che karate o judo, quindi, ma solo la copertura legale per «tentare di costruire una sorta di quartiere nazista a Eisenach», capitale della Turingia, come si evince dal fascicolo della Procura federale che rivela il principale obiettivo del piano: «Gli estremisti volevano apparire come una specie di forza dell’ordine». Sempre a Eisenach, oltre al dietro alle quinte degli allenamenti più che marziali, gli investigatori hanno squadernato le parallele e inquietanti attività della Flieder Volkshaus, centro di estrema destra che casualmente ospitava anche la locale sezione della Npd.

«Ai militanti di Knockout 51, al momento dello scioglimento del gruppo nel 2021, venne consigliato di unirsi ai Giovani nazionalsocialisti, l’ala giovanile della Npd» specifica la Procura, impegnata anzitutto a capire come sia stato possibile per i capi di Combat 18 continuare l’arruolamento (si ipotizzano almeno 12 nuovi membri) nonostante il veto a qualunque attività della banda neonazi costola di Blood & Honour.

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