Hanno fatto scalpore, in senso positivo, gli striscioni «Rifugiati benvenuti» nelle curve degli stadi in Germani. L’impegno antirazzista degli ultras tedeschi non è cessato, e in questi giorni i campi di calcio sono nuovamente al centro dell’attenzione. Motivo: una controversa iniziativa pro-migranti della Bild, tabloid a enorme diffusione e di orientamento populista-conservatore.

Le squadre tedesche dovrebbero scendere in campo, oggi e domani, mostrando una maglietta che sponsorizza la campagna benefica Wir helfen (Noi aiutiamo)organizzata dal quotidiano. Molte lo faranno, ma alcune si rifiuteranno. E non per insensibilità, al contrario: per criticare l’ipocrisia della Bild, che, prima di convertirsi alla cultura dell’accoglienza, non faceva altro che alimentare razzismo e risentimento anti-stranieri fra i suoi milioni di lettori.

A dire esplicitamente «la Bild non è benvenuta» saranno almeno sette formazioni di serie B, fra cui il St. Pauli (mitico club dell’estrema sinistra amburghese) e il Kaiserslautern.

Anche gli spalti «parleranno», come accaduto già giovedì sera in occasione dell’incontro casalingo di Europa League del Borussia Dortmund: i supporter della blasonata squadra giallo-nera hanno denunciato, con molti striscioni, l’iniziativa strumentale della «seminatrice d’odio» Bild. Giornale alla cui buona fede la Germania antirazzista non crede affatto, e con ottime ragioni: basti notare la reazione stizzita del direttore, Kai Diekmann, che ha accusato il St. Pauli di assumere una posizione analoga a quella della destra xenofoba di Alternative für Deutschland.

La sinistra tedesca non abbassa la guardia di fronte all’apparente clima di consenso verso l’accoglienza.

Le opposizioni parlamentari criticano il progetto Merkel finalizzato a rendere più «severe» le norme su immigrazione e asilo. «Nulla è ancora deciso», si difende l’esecutivo, che tiene a far sapere che la bozza della legge sarà discussa con i governatori dei Länder nel prossimo vertice di martedì. Per la Linke è non solo sbagliato, ma anche inutile negare la diaria ai richiedenti asilo come disincentivo all’arrivo: «Una persona che fugge dall’Irak non sta a guardare le prestazioni che la Germania offre, scappa e basta».

E sulla scarsità di risorse per affrontare l’emergenza – 6 miliardi sul piatto – ieri ha alzato la voce la leader dei giovani Spd, Johanna Uekermann: «Sono largamente insufficienti».

Nel frattempo, nella notte fra giovedì e venerdì, a Bischofswerda in Sassonia, una settantina di estremisti di destra ha cercato di impedire l’ingresso di alcuni profughi in un centro di accoglienza.