È in corso una “guerra” intestina che rischia di mandare in frantumi l’unità politica dei Verdi tedeschi. Da una parte l’ex leader Cem Özdemir, che scompiglia le carte con la sua ri-discesa in campo per guidare la delegazione al Bundestag. Sul fronte opposto, gli attuali capigruppo Katrin Göring-Eckardt e Anton “Toni” Hofreiter, per niente intenzionati a mettere a rischio la “pace” in vigore tra i moderati “Realos” e la “Linke”, le due diverse anime del partito.

In pericolo la governabilità dei Grünen che – secondo la rilevazione YouGov di mercoledì scorso – gode della fiducia del 22% dei tedeschi e il cui distacco con il governo si ridotto ulteriormente: la Cdu ormai è avanti solo di 5 punti, mentre la Spd al 15% conta esattamente come Afd.

Obiettivo dato dieci a uno appena pochi mesi fa, ma anche fra le retro-cause della lotta per il controllo del partito che si prepara ad andare al governo nel 2021. All’apice storico del consenso, con il programma elettorale vincente sia nel ricco Ovest (Baviera e Svevia) che nel profondo Est (Brandeburgo e Sassonia).

Proprio nello stesso momento in cui il governo Merkel studia il pacchetto sul Clima necessario per rientrare negli obiettivi del 2020. Ieri a Berlino i vertici di Union e Spd si sono riuniti per stendere la bozza delle misure da presentare entro il 20 settembre, in tempo per il summit Onu del giorno dopo.

«Sono rimasta molto sorpresa quando ho saputo che Özdemir si candidava alla carica di capogruppo al Bundestag» “confessa” la leader Göring Eckardt, da perfetta ex rappresentante del Sinodo della Chiesa Evangelica. Non denuncia apertamente ciò che si traduce come una mossa politica contro di lei e Hofreiter, garanti della sintesi programmatica che ha assicurato la compattezza alla base della clamorosa crescita. A fianco di Özdemir, al voto per il rinnovo del vertice della fraktion al Bundestag previsto per il 24 settembre, si presenterà anche la deputata Kirsten Kappert-Gonther, aspirante co-presidente e appartenente alla “Linke”, per il principio dell’alternanza uomo-donna e tra le due correnti

Due tegole cadute inaspettate dal tetto dei Verdi, anche se «prima di tutto si tratta di una competizione, e quindi va tutto bene» tiene a precisare Goering-Eckardt provando a spegnere la polemica sul nascere.

La sua rielezione in tandem con Hofreiter appariva quasi scontata. Tutt’altro che sulla stessa linea, la capogruppo “Realos” e il deputato “Linke” sono riusciti a instaurare un rapporto di collaborazione che ha retto alla prova delle recenti urne.

Un grattacapo, anche per i co-segretari Annalena Baerbock e Robert Habeck impegnati nella campagna per l’imminente voto in Turingia dove il locale governo rosso-verde se la vedrà con Afd.

Da qui il richiamo all’unità, ovvero al mantenimento della «squadra» attuale. «Siamo leader dell’opposizione e percepiti come pronti ad assumerci la maggiore responsabilità» scrive Goering-Eckardt ai 67 deputati del Gruppo. «Abbiamo combattuto insieme come una vera squadra per conquistare la leadership dell’opposizione in Parlamento. Nei prossimi mesi si tratta di prepararsi a fondo per la nostra eventuale partecipazione al governo» rilancia Hofreiter.

«Noi invece siamo convinti che la nostra concorrenza farà del bene al partito» è la replica a doppia firma di Özdemir e Kappert-Gonther affidata all’agenzia Dpa. Gli sfidanti sostengono che «il Gruppo sarà più efficace se tutti potranno assumere un ruolo attivo». Significa, al di là delle parole, che urge un cambio al vertice in Parlamento.

Al contrario, gli attuali segretari (probabili candidati alla cancelleria fra tre anni) secondo Özdemir possono stare sereni: l’ex leader dei “Realos” non punta alla loro carica né pretende di indicare lo spitzenkandidat per il 2021.

Eppure, la sua riapparizione in prima fila viene percepita come rischiosa per la coesione interna. «Toni ed io stiamo guidando la fraktion dal centro. Il nostro corso finora ha avuto successo sia per il Gruppo che per il partito. È grazie a ciò se siamo diventati la forza trainante dell’opposizione ecologica e sociale» scandisce Goering-Eckardt. «E così abbiamo intenzione di continuare» aggiunge Hofreiter a scanso di equivoci.