Il governo dei migliori prende un’altra stecca. Ieri pomeriggio ha dato le dimissioni dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid Alberto Giovanni Gerli, un incarico durato due giorni. Il premier Draghi ma messo mano al Cts su precisa richiesta del centrodestra, l’annuncio della riduzione dei componenti e dei nuovi membri era stato accompagnato da una spiegazione: «Razionalizzare le attività» attraverso «esperti del mondo statistico, matematico-previsionale o di altri campi utili a definire il quadro epidemiologico». Oggi è prevista la prima riunione ma Gerli non ci sarà. Eppure sarebbe bastata un’occhiata al suo curriculum per chiedersi: non c’è nessuno più qualificato di un ingegnare gestionale che fa l’imprenditore, si diletta di bridge (il gioco di carte) ed è esperto di luci al led?

Gerli si è detto stupito e nella lettera di dimissioni: «A seguito delle inattese e sorprendenti polemiche esplose all’indomani della mia nomina, ho ritenuto opportuno rinunciare al mio incarico così da evitare al Cts e alle istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli». Ieri non si trovava nessuno che rivendicasse la decisione di nominarlo. Il diretto interessato ha spiegato di non sapere chi avesse fatto il suo nome. Gli indizi sembrano puntare sulla Lega che, in fatto di Covid, sembra inciampare di continuo. Ieri Salvini non si è fatto turbare: «Non l’ho mai visto né conosciuto. Mai nessuno della Lega l’ha suggerito. L’hanno scritto i giornali e ne risponderanno».

Fondatore di Tourbillon Tech (ramo consulenze aziendali) e di Arianna (società di illuminazione a led), il debutto nel calcolo previsionale applicato al Covid l’ha raccontato Gerli in persona in un video sui social: una sera si annoiava e ha deciso di occuparsi della curva dei contagi. Sviluppato un modello matematico, invece di pubblicarlo sulle riviste scientifiche l’ha postato su twitter linkando l’allora premier Conte e il governatore Zaia. Per validare il post si è rivolto, sempre via social, a Ferragni e Fedez. Il 4 aprile ha scritto al governatore dello Stato di New York prevedendo 130mila contagi al 30 giugno, saranno 420mila. Il 28 gennaio ha predetto che a marzo in Lombardia ci sarebbero stati un quarto dei contagi: siamo passati invece da circa 1.200 a oltre 5.800 al giorno. Due giorni dopo: «Veneto in zona bianca da fine febbraio», è finito in fascia rossa.

Gerli teorizza che un’ondata di epidemia dura al massimo 40 giorni e qualsiasi misura restrittiva applicata dopo i primi 17 giorni non incide significativamente sull’andamento dei contagi. Una posizione utile per chi spinge per le riaperture. Cgil, Cisl e Uil: «Non sono chiari i criteri con i quali è stato definito il nuovo Cts, da cui è stato escluso l’Inail nonostante si debbano definire i protocolli sulla salute nei luoghi di lavoro». I Verdi avevano annunciato un esposto alla procura chiedendo a Draghi di spiegare «sulla base di quale meriti scientifici» fosse stato nominato. E Fratoianni (Si): «Un discusso ingegnere giocatore di bridge assume per meriti politici un ruolo importante nel Cts, non va bene».