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Georgiana Cavendish, uno spiritello difende l’orlo della gonna

Georgiana Cavendish, uno spiritello difende l’orlo della gonnaThomas Gainsborough, Ritratto di Georgiana, Duchessa del Devonshire, 1785-’87, Inghilterra, Derbyshire, Chatsworth House

Settecento inglese Giovane perbene sposata a un rastrello: «The Sylph», «Lo spirito dell’aria» (Aragno), il romanzo epistolare di Georgiana Spencer Cavendish pubblicato anonimo a Londra. S’affaccia l’amore romantico...

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 31 dicembre 2023

Il tema del gender è ricco nel Settecento inglese, vissuto e commentato, a teatro e nei romanzi. Le narrazioni si polarizzano attorno ai due personaggi protagonisti: il libertino e la vergine perseguitata – la verginità aveva un prezzo, ci ricorda Hogarth. Il dramma individuale della donna diventa corale in contesti sociali economici e morali diversi. Il sessismo del libertino si accompagna a uno stile di vita improntato a una sfida libertaria a volte totale. Al tavolo da gioco si sperperavano le ricchezze delle grandi famiglie. L’alcolismo, la sifilide e in tarda età la gotta, erano i tristi effetti del superomismo offensivo del giovin signore. Il contratto matrimoniale era invocato sporadicamente come argine e rimedio, ma non sempre efficace. Impossibile un confronto tra Lucia, la contadina cattolica di Manzoni, e la servetta puritana Pamela di Richardson, che sa leggere e scrivere e strappa la promessa matrimoniale al suo ricco persecutore.

A teatro sono i personaggi maschili a entrare vistosamente nella arena sessuale: il brigantesco Macheath con due mogli e qualche amante diverte il pubblico, il dongiovanni di Etherege, Dorimant, è un vigile aristocratico che difende i suoi diritti più sofisticati, il linguaggio e il suo stivale alla moda. La controparte femminile, l’intelligente Millimant, deve assicurarsi la protezione del matrimonio e i suoi specifici contratti: vitalizio, beni personali, eredità… Il capolavoro di Richardson, Clarissa, toccherà l’apice del gender tragico. L’ angosciante fredda ossessione della violenza passionale, non lo ha reso popolare in Italia, malgrado l’elegante, magistrale traduzione di Masolino d’Amico. Manganelli ne riconosce la grandezza: «Richardson, diversamente da Defoe, ha coscienza della diversità del suo racconto: novità non solo di linguaggio, ma di prospettiva e di dimensione. Questo tipo di romanzo nasce da un modo nuovo di trattare l’esperienza e sarà destinato a dare la prima testimonianza di un realismo tragico strutturale che ritroveremo nell’opera di un James, di un Joyce, di un Proust» (Il romanzo inglese del Settecento, Aragno 2004).

Il mito del superbo libertino fu trascinato in rovina nelle otto tavole di Hogarth, The Rake’s Progress. Rake (rastrello) denunciava l’odioso stile di vita del ricco erede, fosse whig o tory, borghese o aristocratico, insopportabile nella nuova temperie del secolo in cui domina il generoso moralismo del dottor Johnson e dei suoi amici. «Verso la metà del Settecento, benché il razionalismo classico detti ancora legge, le correnti sentimentali e moralistiche della letteratura borghese si fanno più gagliarde» (Praz). Il cattivo rastrello sarà ‘riformato’, la vittima acquista coraggio virile e prende a scrivere la propria storia, possibilmente in un romanzo epistolare privo di dati realistici – eccetto le tradizionali scenate coniugali – ma mosso da torrentizie emozioni. Nel discorso sul gender entrano parole nuove come sentimental, sensibility, sensation, sense e il corteggio dei sinonimi – annota lo storico Walter Allen.

È stato tradotto per la prima volta in italiano il romanzo epistolare di Georgiana Cavendish, nata Spencer (1757-1806) – da non confondere con Margaret Cavendish (su cui si è già scritto su queste pagine) –, Lo spirito dell’aria (The Sylph), pubblicato anonimo a Londra nel 1779, traduzione e cura dell’encomiabile Daniele Savino (Nino Aragno Editore, pp. XXXIII-334, euro 30,00). Vi è premessa una vivace e interessante biografia dell’autrice, sposata a William Cavendish, duca del Devonshire. La duchessa frequenta il beau monde londinese, è seguace del seducente provocatorio whig Charles James Fox, amica di Burke, Sheridan. Perde forti somme al gioco, ha complicate relazioni sentimentali, e una ricca prole. «Ho vissuto nel turbine degli eventi. Ho visto partiti trionfare e fallire, amici unirsi e separarsi, i lacci dell’amore cedere al capriccio, all’interesse, alla vanità». Ama le parole alla moda. Il Silfo viene da Pope, e sarebbe lo spiritello rosacruciano a difesa dell’orlo della gonna, «un’ inviolabile salvaguardia della castità» delle belle donne. Confessa: «Quando il volto è mascherato, il corpo è senza veli».

Il giovane Sterne aveva diffuso il nuovo paradigma dell’amore ‘sentimentale’ nel suo viaggio in Francia e in Italia: gentilezza, belle maniere … rispetto, affinità, passione. La protagonista del romanzo di Georgiana è una giovane donna perbene, sposata a un cattivo rastrello che tenta di corromperla per usarla come merce di scambio con un suo creditore. Ha perso al gioco la dote di lei, ha venduto i suoi gioielli e alla fine, disperato, si è sparato un colpo. Lei si è salvata grazie all’affettuosa guida epistolare del Silfo e dei numerosi parenti. L’amabile Silfo alla fine compare in carne e ossa come l’amico di infanzia, e quasi si scusa: «So bene che nove persone su dieci potrebbero tacciare questa mia scelta di eccessivo romanticismo…». E un’amica la complimenta: «Parola mia, la vostra storia è stata davvero una bella avventura romantica…». La nuova rivoluzionaria parola è arrivata nelle ultime pagine: Romanticismo.

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