Ieri mattina sei migranti salvati nei giorni scorsi dalla nave Geo Barents, di Medici senza frontiere, si sono lanciati in mare davanti alle coste di Augusta. Soccorsi per la seconda volta sono stati riportati sul ponte. Il motivo del gesto, ha scritto la Ong, è «la disperazione dopo un’ingiustificata attesa».

Mercoledì sera alla nave umanitaria era stato assegnato il Place of Safety di Augusta. Giovedì, però, le operazioni di sbarco dei 471 naufraghi sono state improvvisamente sospese senza alcuna spiegazione dal Viminale. 238 uomini, tra cui alcuni con problemi di salute, sono rimasti a bordo.

Non solo: alla nave è stato ordinato di allontanarsi dalla banchina e rimanere alla fonda. Così ieri mattina si sono riviste le scene a cui aveva abituato la gestione degli sbarchi da parte dell’ex ministro dell’Interno leghista Matteo Salvini.

La vicenda si dovrebbe chiudere oggi, quando finalmente tutte le persone dovrebbero avere la possibilità di toccare terra.