Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, è volato a Tripoli per incontrare il premier libico del Governo di accordo nazionale (Gna), Fayez el-Serraj. «Intendiamo rafforzare il rapporto con l’Italia», ha detto.

È la prima volta in due anni che un premier europeo visita Tripoli (e la Libia, divisa in almeno tre tronconi dopo l’intervento della Nato che decise la cacciata e la morte di Gheddafi). Gentiloni ha annunciato che l’Italia ha fatto arrivare in Libia aiuti umanitari con un C-130. Tra gli aiuti, kit medici destinati all’ospedale di Tripoli. Gentiloni ha parlato di pieno sostegno «politico ed umanitario» al Governo di accordo nazionale (Gna) di Serraj.

Non solo, ha aggiunto che per combattere efficacemente il terrorismo dello Stato islamico in Libia e il traffico di esseri umani è urgente che il paese trovi stabilità e pace. Secondo «Libya Herald», un team di 60 persone avrebbe preceduto l’arrivo del ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni per garantirne la sicurezza.

Ieri si è svolta a Tunisi una conferenza internazionale per sostenere la stabilizzazione della Libia. Il Gna ha ricevuto una prima approvazione informale da parte del governo di Tripoli, poi ritirata dal premier Khalifa Gweil. Manca ancora il disco verde del parlamento di Tobruk, sostenuto dal Cairo, al Gna di el-Serraj.