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Genova, Toti resta commissario, rinvio per Autostrade

Genova, Toti resta commissario, rinvio per AutostradeGovernatore e sindaco: Giovanni Toti e Marco Bucci ieri a Roma – Lapresse

Il vertice a palazzo Chigi con gli enti locali non risolve il nodo del delegato alla ricostruzione del ponte. Ma trova altri fondi per la città, Tria permettendo

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 19 settembre 2018

«Il commissario per la ricostruzione lo sceglieremo con il premier Conte nei prossimi giorni». Nel frattempo c’è e resterà lui, il presidente della regione Liguria anche commissario straordinario per l’emergenza, confermato per i prossimi undici mesi. Giovanni Toti, con il sindaco di Genova Marco Bucci, può essere soddisfatto del lungo vertice di palazzo Chigi con Conte, Salvini e Di Maio sulla ricostruzione dopo il crollo del ponte Morandi (riunione interrotta per consentire al presidente del Consiglio di registrare un’intervista con Bruno Vespa su Padre Pio). Oltre a un aumento dei fondi destinati alla città – saliti tra incentivi e aiuti alle imprese e alle famiglie a qualcosa come 200 milioni – la trasferta romana degli amministratori locali ha prodotto la conferma del ruolo di Toti, un rinvio di qualche giorno nella scelta del commissario alla ricostruzione (che sarà un tecnico) e un rinvio più lungo per quanto riguarda la decisione più delicata: il coinvolgimento di Autostrade nell’opera di riedificazione del ponte, se ne occuperà il nuovo commissario.

Toti non si occuperà della ricostruzione del viadotto, e questo è anche un modo di allontanare le responsabilità sui – prevedibili – ritardi. Ma nel frattempo quello che si sta decidendo sulla demolizione dei tronconi di ponte rimasti in piedi può richiamare in ballo la società concessionaria che M5S vuole a tutti i costi escludere. Senza la revoca della concessione, del resto, le alternative non sono molte. Il nuovo commissario, che nominerà Conte entro dieci giorni dalla pubblicazione del decreto «urgenze» in Gazzetta ufficiale e che sarà affiancato da rappresentanti di comune e regione, «deciderà a chi affidare i lavori per la ricostruzione», dicono Toti e Bucci. Il governatore aggiunge: «Autostrade dovrà interloquire con lui». Se non direttamente il commissario, che verosimilmente a questo punto sarà gradito ai 5 Stelle, potrebbe essere la società general contractor (Fincantieri) a trovarsi nella necessità o convenienza di coinvolgere la società dei Benetton. «È fuor di dubbio che Autostrade pagherà la ricostruzione – ha detto intanto Toti – era un bene in sua custodia, nella sua disponibilità. Sulle colpe, stabiliranno i magistrati. Sulle responsabilità, siccome parliamo di un bene affidato dallo stato a loro, è abbastanza evidente che devono ricostruirlo». Non è necessariamente un discorso che la società dei Benetton rifiuta, soprattutto perché non si è ancora trovato un sistema legale per obbligarla a pagare, tenendola fuori dall’appalto della ricostruzione. Anche sull’indicazione finale del commissario, Toti e Bucci hanno chiesto di essere ascoltati di nuovo. La giornata di ieri segna il tramonto della candidatura del leghista Rixi, ex assessore di Toti oggi al governo (recentemente promosso viceministro delle infrastrutture).

Anche sulle cifre, che rappresentano il maggior successo di Toti e Bucci, è più giusto parlare di rinvio. Perché anche al termine della parte pomeridiana del vertice, quella dove sono stati protagonisti i tecnici, governo ed enti locali si sono lasciati con poche certezze. La somma di 200 milioni è calcolata su un orizzonte temporale ampio di circa trenta mesi, ma il conto è stato fatto senza l’oste. Sarà il ministero dell’economia, infatti, a rivedere gli impegni di spesa e in particolare la ragioneria generale dello stato a bollinarle la copertura. E questi non sono precisamente tempi in cui al dicastero del ministro Tria si largheggia.

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