Via un architetto e un ingegnere, dentro un’ex «super spia». Non c’è pace per la commissione ispettiva del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che indaga sulle cause del crollo del viadotto Morandi.

ESCONO DI SCENA Antonio Brencich (di sua volontà) e l’ormai ex presidente Roberto Ferrazza (revocato), al centro delle polemiche per essere stati fra quanti, il primo febbraio scorso, firmarono il via libera ai lavori di ristrutturazione del ponte in base al piano di Autostrade.

Entra in commissione Alfredo Principio Mortellaro, ex ingegnere capo al Sisde e attualmente a guida dell’ufficio del Mit che sorveglia le concessioni autostradali.  «Una figura professionale di altissimo livello e con una esperienza trentennale alle spalle. Peraltro, nell’ambito dei molteplici compiti istituzionali, ha anche lavorato al collaudo di opere come il Terzo Valico», sottolinea una nota del Mit. Opera, quest’ultima, che il partito dell’attuale titolare del dicastero, il Movimento 5 Stelle, aveva contestato fino a poco fa. Più o meno fino al contratto di governo, salvo qualche distinguo.

IL MINISTRO DANILO TONINELLI ha voluto superare velocemente l’impasse, ha congedato per «ragioni di opportunità» i due esperti finiti nella bufera mediatica, accusati di conflitto d’interesse, e ha scelto di affidarsi a un dirigente pubblico d’esperienza, dal 2006 – dopo l’uscita dai servizi segreti – membro del consiglio superiore dei lavori pubblici.

IERI, SONO EMERSI I MOTIVI ufficiosi del «siluramento» di Ferrazza. In qualità di provveditore alle opere pubbliche sarebbe stato l’unico che, sentiti gli enti locali, avrebbe potuto provvedere a limitazioni del traffico sul viadotto Morandi. In commissione si sarebbe trovato a valutare il lavoro da lui svolto e per questo motivo il ministero avrebbe deciso di sollevarlo dall’incarico di presidente. Ferrazza, secondo fonti interne alla procura, potrebbe finire nel mirino dei magistrati assieme ai vertici di Autostrade e al componente dimissionario della commissione, l’ingegner Brencich, che fin dalle prime ore dopo il crollo era stato il maggior critico del ponte, dal progetto al suo cattivo stato.

BRENCICH HA CONFESSATO di aver deciso di lasciare 3 giorni fa: «Ho deciso di fare un passo indietro con serenità e di mia iniziativa per permettere alla commissione ispettiva di lavorare con serenità dopo il clamore mediatico e politico che si è creato intorno al verbale dello scorso febbraio. Non c’è alcuna dietrologia e non ho ricevuto pressioni da nessuno».

Non è escluso che entro la prima settimana di settembre la procura proceda con le prime iscrizioni nel registro degli indagati. Le ipotesi di reato, per ora a carico di ignoti, sono omicidio colposo plurimo aggravato, attentato colposo alla sicurezza di trasporti e disastro colposo.

Intanto, la zona di ponte Morandi rimane sorvegliata speciale nelle prossime ore di allerta meteo gialla sulla Liguria e su Genova. E in materia di prevenzione è stato adottato anche un «piano speditivo», in sostanza di intervento rapido, di gestione dell’area del crollo, nel greto del sottostante torrente Polcevera dove si trovano ancora le macerie del viadotto.

«ENTRO CINQUE GIORNI Autostrade per l’Italia presenterà uno o più piani per mettere in sicurezza l’area e procedere con il progressivo abbattimento dei monconi di Ponte Morandi», ha detto il governatore della Liguria e commissario per l’emergenza, Giovanni Toti, al termine della riunione con Autostrade per l’Italia nella sede della Regione Liguria. L’abbattimento dovrà comunque ricevere l’ok della procura.