«La canzone è un’arte povera, alla portata di tutti. Ma ha una chance che nessuna arte ha, una sinfonia o un quadro non diventa mai tua, la puoi sentire molto vicina ma non proprio tua. Invece, pensa a Yesterday dei Beatles o Mi ritorni in mente di Battisti, una canzone può diventare di chi la canta, diventa abitualmente di chi la usa, può essere uno strumento utile anche a tanti altri». Così Gino Paoli, in una lunga intervista video, racconta la genesi di molte sue canzoni ,da La gatta a Un uomo vivo e tante altre, in un dvd di quattro ore (dove ci sono anche interviste con Bruno Lauzi, Vittorio De Scalzi, con ricordi di Luigi Tenco e Amilcare Rambaldi) più un cd con 20 canzoni,d’interpreti vari, registrato al Premio Tenco che accompagnano un volumone curatissimo, Genova e la canzone d’autore, un’opera monumentale sui cantautori genovesi e più in generale sulla canzone d’autore in Liguria, pubblicata dalle edizioni GGallery di Genova, su commissione della Banca Carige, con la collaborazione del Club Tenco.

L’opera, fuori commercio, consta di un grande libro illustrato (e di un supporto multimediale comprendente un cd e un dvd). È stata curata e coordinata da Enrico de Angelis, giornalista, storico della canzone, responsabile artistico del Club Tenco. Un avamposto di frontiera col mare davanti e l’Europa continentale alle spalle, Genova ha un rapporto speciale con la canzone, forse per merito del porto e dei colori, delle tante lingue parlate che insegnano a convivere con la diversità, dei paesaggi diversi che si aprono dietro ogni curva. Forse sarà la convivenza con l’ignoto, causata dalla natura aspra e avversa, amplificata dai viaggi per mare e dall’apertura ai venti di novità e alle contaminazioni artistiche.

Si possono spiegare anche così le diverse generazioni di cantautori che l’hanno cantata, descritta e sognata, col rumore delle onde, il sole rosso sulle case di Boccadasse,i vicoli stretti, le voci dei marinai e dei venditori ambulanti, la «gente chiusa e sincera, semplice e scorbutica». Come scriveva Max Manfredi «Genova città ripida/ buone gambe per camminare/flipper messo in bilico/dove rotola un temporale/città da cantautori/per i ciclisti è micidiale/se pisci sulle alture/mezzo minuto e si inquina il mare».

Il libro, a più voci, ripercorre le varie fasi della canzone in Liguria: dalla più antica tradizione in dialetto ai grandi innovatori degli anni Sessanta (Bindi, Tenco, Lauzi, Paoli, De André); da tutti i «fiancheggiatori» come Giorgio Calabrese o i fratelli Reverberi a una certa vena di beat, rock e prog (un esempio sublime: il connubio fra i New Trolls e il poeta Riccardo Mannerini); dalle generazioni di cantautori successive (Ivano Fossati, Cristiano De André, Francesco Baccini, Max Manfredi e tanti altri) e gli altri interpreti popolari (da Michele a Ugolino, da Oscar Prudente ai Matia Bazar, e pure Massimo Schiavon e Danila Satragno) fino a una recente fioritura di nuovi talenti – in buona parte femminili.

Il contenuto è stato affidato ad alcuni dei migliori e più autorevoli esperti, scrittori e fotografi di «canzone d’autore». Gli autori dei testi sono, oltre allo stesso de Angelis, Luigi Manconi (che firma l’introduzione), Alberto Bazzurro, Giovanni Choukhadarian, Lorenzo Coveri, Enrico Deregibus, Athos Enrile, Guido Festinese, Annino La Posta, Alessio Lega, Marco Mangiarotti, Claudia Pastorino, Andrea Podestà, Sergio Secondiano Sacchi, Mauro Selis, Paolo Talanca, Jacopo Tomatis, Renato Tortarolo, Margherita Zorzi.