Pioggie eccezionali, fiumi che invadono le pianure, piccoli e grandi centri che finiscono sott’acqua e tanta gente in difficoltà. È di nuovo disastro a nordovest. La Liguria tutta a cominciare da Genova – dove si registra un disperso – e il basso Piemonte. Ma anche Milano, dove esondano il Seveso (in zona Niguarda) e il Lambro, con conseguenti allagamenti e blackout. Fuori controllo anche i corsi d’acqua dell’hinterland, come il Nirone a Baranzate e il Guisa nel parco delle Groane. E preoccupa il Po: dopo l’ondata di piena passata ieri mattina da Mantova a Cremona un’altra potrebbe nelle prossime ore interessare lo stesso tratto. A Torino ieri il fiume lambiva i Murazzi.

Ad Alessandria il Bormida supera i 9 metri, livello massimo di sempre. Mezzi anfibi dei vigili del fuoco in azione per trarre in salvo le persone bloccate in macchina nelle strade allagate. A Spinetta una scuola media è stata evacuata in tutta fretta sotto la minaccia del fiume Lovassina. A Gavi, centro semi-isolato dove ci sono già molti sfollati per l’alluvione dei giorni scorsi, spaventa il monte Moro per una serie di frane che incombono sulle case. L’A7 è stata chiusa a Serravalle Scrivia, ma è la viabilità di tutta la provincia ad essere andata in tilt.

Emergenza continua anche nel Ponente ligure. Molti torrenti sono esondati tra Albisola, Vado Ligure e Andora. Bus e treni bloccati, chiuse l’Aurelia e alcuni caselli dell’Autofiori. A Savona, colpita da una bomba d’acqua nella mattinata di ieri, situazione critica per la viabilità impazzita, case e cantine allagate e le frane che anche qui, per esempio in via Corridoni, minacciano l’abitato.

Semplici e lapidari gli inviti dei sindaci di tutta la zona a non uscire di casa e a stare possibilmente nei piani alti. Anche Doria a Genova non ha lesinato raccomandazioni. Città nuovamente allo sbando, strade come fiumi nei pressi della Fiumara e a Sampierdarena, a Cornigliano per la forza dirompente del Polcevera. Esondano anche Stura e Cerusa. Frane a Mignanego e Pontedecimo, ma il maltempo flagella l’intera Valpocevera: i rii Fegino, Ruscarolo e Torbella a Rivarolo, sono tracimati. E sempre a «ponente» si sono registrati allagamenti a Borzoli e una tromba marina a Pra’.

L’assessore regionale alla Protezione civile e alle Infrastrutture Raffaella Paita chiede rinforzi alle colonne mobili della Protezione civile nazionale e all’Esercito. A Mignanego risulta disperso un 67enne di Voltri (ma residente a Serra Riccò). La moglie è riuscita a mettersi in salvo e ha dato l’allarme. Il Bisagno è stato a livello rosso per tutto il pomeriggio. Nella parte di levante del centro cittadino (l’area solitamente più colpita dai danni delle piogge) si è temuta anche l’esondazione del Fereggiano; per questo le abitazioni nei pressi del corso d’acqua sono state evacuate. Gli interventi dei vigili del fuoco, dalla mattina al tardo pomeriggio di ieri, sono stati oltre 200, mentre sono stati 70 i mezzi impiegati, con rinforzi arrivati dai comandi di La Spezia, Massa Carrara, Firenze, Arezzo, Lucca, Livorno, Grosseto e Bologna.

E per Genova nella giornata di ieri si sono preparate alla partenza 25 squadre di volontari appartenenti a organizzazioni di Protezione civile. Lo ha reso noto lo stesso Dipartimento della Protezione Civile dopo la richiesta arrivata dalla Regione. In serata cala l’allarme a Ponente e si alza invece il livello di attenzione a Levante, con allerta 2 per tutti i bacini marittimi da Portofino a La Spezia.

Per questa nuova emergenza, squadre di volontari muniti di pompe, idrovore e macchine per il movimento terra sono già in viaggio verso il Levante ligure (dopo che nei giorni scorsi Chiavari è stata praticamente sommersa dall’acqua). Attivate inoltre le colonne mobili regionali di Marche e Umbria. A Genova sono già al lavoro, oltre alle squadre di vigili del fuoco, esercito e forze di polizia, le organizzazioni di volontariato del sistema regionale cui si aggiungono 150 volontari appartenenti alle colonne mobili della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia Autonoma di Trento e alcune organizzazioni di volontariato.