Veniamo da vent’anni di leggi sempre più restrittive e progressivamente inumane sull’immigrazione arrivando fino alla criminalizzazione operata prima da Minniti poi, in maniera significativamente più grave, dal decreto Sicurezza (Salvini).

Parallelamente la criminalizzazione si è trasformata in odio e disprezzo verso chi lavora per il salvataggio di vite umane e accoglienza: eserciti di haters scatenati in rete e pronti a insultare e deridere.

Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e le stragi in mare o la deportazione di Castelnuovo di porto sono solo le ultime drammatiche conseguenze.

Rischiamo la distruzione di un sistema di accoglienza, certo non perfetto, ma che in questi anni aveva consentito di includere nella nostra società migliaia di persone: l’odio e la volontà di disarticolare il sistema di welfare stanno colpendo non solo l’assistenza ai migranti ma anche tutti gli sforzi di sostenere chi sta peggio e le fasce più deboli della popolazione.

Non possiamo più tacere ne possiamo limitarci alle testimonianze isolate. È il momento di costruire uno schieramento ampio, trasversale e condiviso che metta in discussione i rapporti di forza, che ci aiuti a non sentirci soli, che restituisca coraggio e determinazione a quella grossa fetta di paese che vuole una società aperta accogliente e solidale.

Paura, silenzi, disorganizzazione e solitudine hanno portato a fare sembrare gli haters, guidati dal ministro della Paura, maggioranza schiacciante; non possiamo più permetterlo dobbiamo riprenderci le piazze reali e virtuali. Con questo spirito abbiamo promosso ed aderito alla manifestazione «per Genova aperta, accogliente e solidale» che si terrà oggi a Genova e che sarà il primo evento di una serie che ci porterà a «people – prima le persone» manifestazione nazionale del 2 marzo a Milano convinti come diceva don Gallo che «Nessuno si libera da solo. Nessuno libera un altro. Ci si libera tutti insieme. In una globalizzazione dei diritti, in una partecipazione democratica».

*Arci Genova, ** Comunità di san Benedetto al porto