A Bologna, sono arrivate due signore trascinando pesanti valigie. Dovrebbero in realtà passeggiare tranquille, vista l’età avanzata; invece, le ritroviamo arzille più che mai fra gli stand della Children’s Book Fair di Bologna (30 marzo – 2 aprile), che quest’anno vanta una preview d’eccezione nel fine settimana dedicato ai giovani lettori (oggi e domani, ingresso gratuito fino a 18 anni). Pur non essendosi conosciute per motivi anagrafici, quelle due ex ragazzine hanno molti tratti in comune: l’impertinenza, il rovesciamento delle regole e un’idea di mondo che non corrisponde per nulla a quello tramandato in secoli di storia. Pippi Calzelunghe e Alice nel paese delle meraviglie sono diventate nonne e bisnonne ma non hanno perso lo smalto: la prima ha compiuto settant’anni e la seconda sfodera una salute di ferro dall’alto dei suoi 150 di anni. Tanto che qualcuno, vive ancora oggi avventure indicibili in suo nome: è Eugène Chignon, ragazza francese che va a New York per fare da istitutrice a Alice Liddle e scopre una bambina con una passione smodata per il Paese delle meraviglie, tanto che i genitori le proibiscono di sfogliare quel romanzo di perdizione (Diego Arboleda, Vietato leggere Lewis Carroll, uscito per Lapis).
Se Alice rincorrerà a perdifiato il coniglio bianco acquisendo varie identità, grazie alla mostra con le edizioni più raffinate del romanzo e le tavole degli illustratori che le hanno dato un volto (il primo a tratteggiare i suoi incubi fu Tenniel), Pippi è invece al centro di una serie di iniziative ed è la dirompente protagonista della nuova edizione rilegata di Salani (che con Donatella Ziliotto la portò in Italia per la prima volta nel 1958), un volume corredato dai disegni a due colori di Ingrid Vang Nyman che rispecchiano l’originale svedese del ’52.

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All’epoca, quando nacque dalla penna di Astrid Lindgren – e prima ancora dalla sua vena creativa di storyteller per accompagnare il sonno della figlia Karin – fece un discreto scandalo (un’orfana che se ne infischiava delle buone maniere non s’era mai vista nella letteratura), venne rifiutata dal primo editore e poi, finalmente pubblicata, prese il volo. Attraversò il pianeta vendendo 65 milioni di copie e diventando film, serie tv, gadget. Per le bambine del dopoguerra, fu una sorella liberatrice, un’anarchica amica immaginaria, complice delle rabbie e malinconie della pre-adolescenza.

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Ma Pippi e Alice non sono le sole due donne di carattere a sbarcare in fiera. Le troviamo in buona compagnia: con loro c’è anche Amelia Earhart, una piccola esploratrice pronta a trasformarsi nella prima aviatrice che sorvolò in solitaria l’oceano Atlantico. Era il 1932, oggi però torna a danzare leggiadra nell’aria grazie alla scrittura di Mara Corso e i disegni di Daniela Volpari (per Giralangolo, Amelia che sapeva volare). L’altra ragazza da tenere d’occhio è Fatima. Non è come le altre, la sua vita in Angola ha subìto un arresto drammatico: un giorno, la sua infanzia venne recisa da un’esplosione e lei perse una gamba. Non tutto è finito, può partecipare a Luanda ad un concorso di bellezza e tentare di vincerlo perché in premio c’è una protesi. Miss Mina di Marco Innocenti (pubblicato da edizioni Corsare, illustrazioni di Maria Cristina Costa) riconduce per mano – e con un tocco leggero, nonostante l’argomento – il lettore sui lidi della Storia. Ed è proprio questo uno dei macrotemi di punta dell’edizione 2015 della fiera: lo rintracceremo in un corposo scaffale che riunisce molti libri.

La casa editrice EL sceglie la Storia come impronta da seguire, nella speranza di fare ordine, ritessendo insieme i fili di passato e futuro. Così, accanto a un testo come In piedi nella neve di Nicoletta Bortolotti (Kiev, 1942, il nazismo avanza e la tredicenne Sasha è spettatrice della partita tra ucraini ex campioni della Dynamo, il portiere della squadra è suo padre, e i soldati delle SS, pronti ad ucciderli se segnano), plana la collana i Grandissimi, con i ritratti biografici di personalità-icone, tipo Anna Frank. Liliana Segre, deportata ad Auschwitz, in Fino a quando la mia stella brillerà (Il Battello a Vapore) ripercorre la sua avventura umana: fu l’unica bambina a tornare indietro. Andrea Bouchard con Fuochi d’artificio (Salani) s’inoltra tra le Alpi piemontesi, negli anni della Resistenza, con la coraggiosa Marta, che non esita ad aiutare i partigiani, a rischio della vita. L’americano Steve Sheinkin prova invece a immergere i lettori nella folle corsa per la costruzione dell’arma più pericolosa del mondo (L’atomica, per Il Castoro, libro pluripremiato perché trasforma i documenti in una trama gialla mozzafiato). C’è pure l’attualità a tenere banco: Non toccate la terra di Miriam Dubini (Rizzoli) affronta la lotta di cinque ragazzini contro il gigante dei veleni, l’Ilva di Taranto. Bellissimo, inoltre, Come coperta il cielo di Lara Albanese, illustrato da Fuad Aziz (Jacabook): Sami è un astronomo che osservava il cielo da piccolo, in tempo di guerra. Il racconto, ambientato in Medio Oriente, si ispira a una vicenda vera, avvenuta nella striscia di Gaza, quando un gruppo di bambini morì mentre osservava le stelle con un telescopio.

Se per la rivisitazione di classici ci si può affidare al Cappuccetto Rosso thriller di C’era una volta una bambina (Topipittori, testo di Giovanna Zoboli, immagini di Joanna Consejo), e all’Isola del Tesoro, riadattata per Gallucci da Andrea Rauch con disegni di Roberto Innocenti, chi avesse nostalgia dei grandi maestri di un tempo, potrà indirizzare la sua attenzione su un nucleo di libri che riportano in auge alcuni capisaldi indimenticabili. Felicemente ritroviamo Pinin Carpi (nelle riedizioni del Battello a Vapore), ma anche il designer Fredun Shapur, morto nel 2014, che produsse negli anni Sessanta splendidi libri per i più piccoli: Tondo, tondo e quadrato ricompare nelle librerie dopo cinquant’anni per merito di un’operazione filologica di Topipittori. Nato nel 1929 a Johannesburg, si trasferì a Londra per studiare disegno alla St. Martin School. Come grafico, lavorò a Praga, affascinato fin da subito dal design dei giocattoli.

L’altro è il siciliano Luigi Capuana (1839-1915), scrittore, giornalista, teorico del Verismo. Questa volta è Donzelli a riproporre le sue fiabe rivisitate: Stretta la foglia, larga la via (a cura di Rosaria Sardo, con illustrazioni di Lucia Scuderi) fa convivere nella stessa casa ciabattini, reucci stralunati, lupi mannari e mammedraghe, personaggi scovati nelle leggende popolari, filastrocche e miti antichi.

E gli animali? Naturalmente, c’è un ampio bestiario che passeggia indisturbato fra gli stand: si va dalla Pantera sotto il letto, albo poetico sulla paura del buio e dell’ignoto, scritto da Andrea Bajani e disegnato da Mara Cerri per Orecchio Acerbo al plantigrade per niente feroce di Che freddo signor Orso di Emile Jadoul (suo anche Attenti, arriva lupone, entrambi per Gallucci), fino alla coniglia protagonista di Voglio tutto rosa di Piret Raud (Sinnos): ossessionata da quel colore, dovrà ricredersi per amore di un rospetto verde. In una stanza da bagno fa la sua comparsa anche un amico un po’ ingombrante: Come far felice un ippopotamo!, di Sean Taylor (disegni di Laurent Cardon, Babalibri) invita a sognare incontri imprevisti tra bambini e abitanti selvaggi. Se poi si è convinti che nessuno meriti di essere addomesticato, ecco il delizioso albo Apri la gabbia! (Minibombo, Borando/Clerini). Si sollevano tante alette e i «prigionieri» volano via.
Fra gli albi dedicati ogni anno all’arte del Novecento, la scelta va al sempre gustosissimo Fausto Gilberti, alle prese con gli sgocciolamenti di Jackson Pollock (Corraini). Qui l’autore adotta un comportamento mimetico rispetto al gesto dell’artista.
Infine, una sbirciatina tra i banchi di scuola. Mentre fa notizia il Diario di una schiappa, edito dal Castoro nella sua versione in latino – Commentarii de inepto puero sarà in anteprima mondiale il 31 marzo a Bologna, con Jeff Kinney in collegamento skype – Corraini propone un altro possibile uso, meno mainstream, del diario stesso: la sua distruzione totale, con l’aiuto creativo di Keri Smith.
Ultimo consiglio: in una classe di seconda elementare segnaliamo il bambino Hank, superdisastro che fa ridere tutti suo malgrado e che alla recita è costretto a fare il segnalibro. Vi presento Hank di Henry Winkler (Giulia Orecchia gli dà un volto, pubblica Uovonero) è un nuovo anti-eroe da tenere d’occhio.