È l’anno del ricambio generazionale, almeno così si desume dall’annuale report delle classifiche Fimi che conteggiano cd, streaming e mp3. Un trionfo del «made in Italy»: 29 titoli su 30 (fa eccezione Ed Sheeran decimo con Divide, titolo che aveva trionfato nella chart 2017) parlando italiano. E sono perlopiu under 25: da Sfera Ebbasta al vertice con quasi 200 mila copie fisiche e digitali, passando per Salmo Gemitaiz, Tedua. Un trionfo che odora di rap e soprattutto di trap, la sua contaminazione più elettronica. L’anno dell’hip hop italiano che ci siamo lasciati alle spalle è stato segnato da due nomi: l’ottimo e appena citato Salmo e il ritorno alla grandissima dei Colle Der Fomento. Adversus è un album già epico, che ha unito critica e generazioni distinte, impossibile da masticare con un rapido streaming.

POI NON DIMENTICHEREI i Cor Veleno e Carl Brave, per dire che non c’è solo trap, malgrado i numeri siano lì a darle ragione. Però, nella consueta disfunzione cognitiva del Paese, la polemica intorno a Sfera Ebbasta e alla strage di Corinaldo, ha palesato come l’incomprensione di un genere musicale possa ancora generare un’offensiva reazionaria che punta il dito verso i testi o l’ostentazione, tralasciando l’organicità di un sistema, imputabile certo al business della musica ma in generale a ogni scampolo di società curvata sul profitto. Il 25 gennaio tornerà Fedez (eh vabbeh) con Paranoia Airlines, anche se ormai la sua carriera artistica è un’appendice del fenomeno mediatico che lui stesso – e i social media manager – ha fomentato. Ma ad interessarci è il suo ex socio: J-AX dopo aver rinfacciato a Salvini che invece dei bacini preferiva riavere 49 milioni di euro, ha dichiarato che querelerà tutti i fan del capitano che in questi giorni hanno minacciato la sua famiglia, per destinare i ricavati delle cause alle ONG.

DOPO Salmo e Gemitaiz (in questi giorni uscito in free download il mixtape), altri rapper di peso ci mettono la faccia e, visto il loro pubblico di riferimento, dimostrano come il rap possa rovesciare il senso comune e comunicare con quelle fasce d’età che a una parte politica paiono indecifrabili. Anche il rapper/cantautore Ghemon è stato chiamato nel rifugio del formalismo, precettato dalle sirene di Sanremo con l’ardua missione di attirare un po’ di audience al di sotto dei 30 anni. Come da tradizione seguirà un nuovo disco. Franco126, invece sarà nei negozi il 25 gennaio con l’album Stanza singola (titolo non casuale, in quanto debutta sarà senza l’amico Carl Brave), fra i tanti inutili dell’hip hop Franco ha qualcosa da dire, fosse solo per la poetica.
Per chiudere tiriamo giù qualche nome pesante: torna Nesli a marzo con Vengo in pace, facile invece predire chi vedremo nelle top ten delle classifiche giacché, pare, verranno pubblicati i nuovi album di Ghali, Marracash, Fabri Fibra, Rkomi e Lazza. Alcuni vi sono indigesti? Va bene, ma si chiama cambio generazionale.