Occhio alle previsioni atmosferiche: per battere cassa al governo c’è tempo fino a Capodanno, poi con l’arrivo della prossima perturbazione arrivederci all’emergenza smog e addio alle buone intenzioni sulla mobilità sostenibile, sulla ristrutturazione energetica, sugli incentivi per la riconversione green. Lo sanno bene i sindaci delle aree metropolitane e i presidenti di Regione che questa mattina incontreranno il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti in un vertice a cui parteciperanno anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il direttore generale dell’Ispra Stefano La Porta.

Tanto che il governatore Roberto Maroni, ad esempio, ha già fatto sapere che se si vogliono attuare misure strutturali anti smog saranno necessari alla sola Lombardia almeno due miliardi, altro che i 40 milioni che il governo conta di mettere a disposizione degli enti locali nei primi mesi del 2016 per la mobilità sostenibile (35 previsti nel collegato ambientale approvato alla Camera e 5 provenienti dalle aste di Co2) o i 155 milioni previsti nella legge di stabilità fino al 2018 per rinnovare il parco macchine del trasporto pubblico locale.

Alla riunione di questa mattina, però, non parteciperà il titolare delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio perché gli obiettivi sono a breve termine e il vertice convocato dal ministro dell’Ambiente ben oltre i limiti della tossicità sarà solo «il momento per confrontare la riuscita delle varie iniziative adottate in questi giorni e per trovare un metodo unico di procedere da qui in avanti». Galletti lo ha spiegato qualche giorno fa ma essendo a questo punto evidente il fallimento dei provvedimenti tampone presi a Milano, Roma e nelle singole città dove i picchi di Pm10 sono rimasti oltre i limiti di legge, il ministro starebbe cercando di reperire risorse per recuperare se non altro un minimo di credibilità.

«Galletti si faccia da parte: è imbarazzante, si dimetta – protesta Angelo Bonelli dei Verdi – Non ha gestito nulla e questa riunione con i sindaci quando i limiti di legge sono stati sforati da tempo indica che è un pesce fuor d’acqua». Anche Legambiente protesta questa mattina in via Cristoforo Colombo «per aumentare il pressing sul governo, grande assente nella lotta all’inquinamento in città, e per ribadire che l’emergenza smog si affronta con una politica concreta e lungimirante, e un piano straordinario per la mobilità urbana».

Matteo Renzi, invece, la butta sul ridere: «Sembra che siamo passati dal “piove governo ladro”, al “non piove governo killer”. Ecco a cosa sono arrivati certi scienziati dell’opposizione», dice il premier nel suo discorso di fine anno. Ma si riferisce soprattutto a Beppe Grillo che, dopo l’allarme sui «68 mila morti in più per lo smog», è tornato ieri alla carica con l’ecologismo a 5 Stelle denunciando «una nuova bozza di decreto per la realizzazione di 9 nuovi inceneritori». Il premier/segretario però insiste: «L’Italia è il Paese che in Europa ha prodotto una delle migliori curve di riduzione delle emissioni».

Ma si può migliorare, spiega Renzi: «Le centraline segnalano sforamenti del Pm10 che derivano da molteplici cause: il traffico è solo una concausa. Quando ero sindaco e mi dicevano di chiudere i viali io dicevo che bisognava chiudere l’autostrada. Oggi Firenze, per merito del sindaco Nardella, è la città con più colonnine elettriche in Italia. Nella discussione di qualche giorno fa con l’ad dell’Enel e con i ministri Galletti e Delrio, ci siamo dati un obiettivo: passare da 2 mila a 20 mila colonnine di ricariche elettriche. È il tentativo di fare una mobilità sostenibile, insieme al rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico, al provvedimento in stabilità per efficientare le case popolari».

Obiettivi che sono acqua fresca se si pensa solo ai problemi di una città come Roma dove la Metro C bloccata a meno di metà percorso è costata già due miliardi, e dove il 32% dei mezzi pubblici dell’Atac è fermo per difficoltà di manutenzione. Inoltre il provvedimento delle targhe alterne adottato dal commissario renziano Tronca non ha sortito alcun effetto e le polveri sottili sono rimaste a valori da soffocamento in ben 11 centraline su 13. I Verdi minacciano di denunciare l’ex prefetto di Milano alla procura se oggi stesso «non arriveranno i giusti provvedimenti». E su twitter un finto Tronca ironizza: «È stata dura ma la prima tappa della mia Roma modello-Milano è pronta. L’aria è ora irrespirabile alla stessa maniera. Efficienza meneghina!».