Nell’agorà sanremese – che ha appena rivelato il nome del super ospite italiano della serata di venerdì 7, Ghali – anche Francesco Gabbani tre anni dopo si è convinto a tornare sul luogo del delitto. Un palcoscenico fortunato per l’artista toscano, dove ha vinto nel 2016 nella sezione nuove proposte con Amen e l’anno dopo ha sbancato la sezione campioni con Occidentali’s Karma, fra i pochi tormentoni usciti dall’Ariston nell’ultimo decennio. «Mi sono preso del tempo – spiega nel presentare Viceversa, il brano in gara al festival anche titolo del cd in uscita il 14 febbraio – assecondando quello che sono io». Il successo del brano «della scimmia», l’Eurofestival e il relativo tour ha gratificato ma un po’ disorientato Gabbani che ha deciso una sorta di buen ritiro per un paio di anni, senza apparizioni per mettere a punto – con calma – i suoi nuovi progetti. «Ho iniziato un periodo di analisi introspettiva per capire meglio chi ero io».

DIECI PEZZI che suonano come un inno alla condivisione e all’abbandono dell’individualismo: «Sono partito analizzando me stesso – spiega – le mie priorità messe in relazione con quello che è il modo di pensare collettivo o della società. E qui entrano in gioco la morale personale e l’etica sociale: trovo che il pensiero comune nel nostro presente sia votato all’individualismo più sfrenato ed è una cosa che mi fa soffrire moltissimo». E quanto cerca di spiegare nella canzone che porta in gara: «Sì, è un po’ il senso della vita che sta in un sentimento dove c’è un’andata e un ritorno». Interrogativi, osservazioni anche nel pezzo che apre il disco, un dialogo immaginario con il padre della relatività, Einstein appunto: «Ho scelto di metterlo in apertura perché era come un fil rouge tematico del disco, che in realtà non è nato come concept ma pian piano che scrivevo è andato in quella direzione».

ATMOSFERE eighties con suoni elettronici e caute citazioni disco rivestono le canzoni, melodiche ma non sfacciate. Bomba pacifista viene definita da Gabbani una «bomba visionaria» e suggerisce che la vera rivoluzione dell’uomo è rendere quelle che solitamente chiamiamo debolezze, in punti di forza: «In un contesto sociale dove il debole viene schiacciato, io invece credo fermamente che queste caratteristiche siano nel processo di illuminazione interiore, dei punti di partenza e delle cariche esplosive molto importanti. Almeno io la vivo così. Io mi emoziono a vedere una persona timida, dietro la timidezza c’è un universo inespresso, potenzialmente di una carica incredibile». Dopo le cinque giornate sanremesi – dove presenterà nella serata dedicata alle cover un riadattamento de L’italiano di Toto Cutugno – molta promozione e in estate il tour.