Agosto è il mese degli ombrelloni, ma non per tutti. Gli studenti universitari, ad esempio, iniziano a cercare una stanza in affitto in vista dell’inizio delle lezioni. Una ricerca consultabile sul sito immobiliare.it ha analizzato l’offerta di stanze nelle 15 città italiane con la maggior presenza di studenti «fuori sede». Milano è la città universitaria più cara. La richiesta media per una stanza singola qui è pari a 480 euro, praticamente il 26% in più della media nazionale, mentre per la doppia si spendono 320 euro. In zona centro storico, la richiesta media supera i 590 euro al mese. Seconda inclassifica non poteva mancare Roma: 410 euro al mese per una singola e 300 per una doppia. La prossimità al centro storico fa lievitare i prezzi a oltre 500 euro. Firenze (360 euro per la singola, 260 per il posto in doppia), Bologna (330 per una stanza singola, 240 per la doppia) e Torino (320 euro per la singola, 220 per il posto in una doppia). Si risparmia al Sud: 200 euro a Catania e Palermo. A livello nazionale la richiesta media ammonta a 380 euro per una stanza singola e a 280 per un posto letto in doppia. Visto che il profilo sociale e lavorativo degli studenti universitari è cambiato negli anni della crisi (elemento già registrato nelle manifestazioni dell’Onda nel 2008, ad esempio), l’indagine considera questi dati alla luce della presenza di giovani lavoratori precari in queste città. È con loro, infatti, che matricole e non devono «contendersi» le stanze disponibili: milioni di persone, spesso precarie, che guadagnano troppo poco per potersi permettere un alloggio per conto loro sempre più spesso ormai vivono in condivisione. La precarietà però colpisce tutti. Dall’indagine emerge un profilo inatteso dei proprietari degli immobili: il 14% vive con i suoi inquilini. Alberto Campailla (Link) propone una soluzione: reddito di base agli studenti, riconversione degli immobili abbandonati in studentati, requisizione dello sfitto per calmierare i canoni d’affitto. A quando una vera politica del diritto allo studio?