Solo pochi giorni fa Obama aveva consigliato Trump affermando che bisogna «pensare prima di twittare»; evidentemente Trump non ha colto il suggerimento.

IN UN TWEET MATTUTINO «the Donald», dalla Florida, ha ironizzato riguardo il cambiamento climatico che per lui altro non è se non una bufala messa in giro dai cinesi per danneggiare l’economia statunitense: «La costa est degli Usa è investita da un’ondata di gelo e questo potrebbe essere il Capodanno più freddo mai registrato- ha scritto Trump su Twitter – potremmo usare un po’ di quel buon vecchio Riscaldamento Globale che il nostro paese, e non altri, stanno pagando migliaia di miliardi di dollari per proteggerci. Coprirsi bene!».

IN PRATICA IL LEADER del «mondo libero» ha dimostrato di confondere il meteo con il fenomeno globale del cambiamento climatico, con il suo carico di scombussolamenti ambientali, sociali, migratori, approcciandosi all’argomento con l’arroganza degli ignoranti. I suoi tweet «sembrano quelli di un bambino che odia l’ora di scienze», ha commentato sulla stessa piattaforma Kathleen Rice, deputata dello Stato di New York, stato che ha deciso di restare nell’accordo di Parigi sul clima, nonostante la direttiva opposta di Trump.
Il presidente Usa – ancora una volta – si è mostrato come un anziano fuori dal tempo e dal mondo perché con il suo tweet non ha solo negato il cambiamento climatico, ma ha fatto un pasticcio mischiando il concetto di meteo con quello di clima, e se l’ha fatto intenzionalmente per manovrare l’opinione pubblica americana orientandola verso il negazionismo, l’ha fatto non temendo il ridicolo e l’onta dell’ignoranza.