«Quante belle persone vedo qua attorno. Persone: di tutti i colori. Tutte persone di Genova»: con questo saluto che rimette le cose a posto in poche parole Frankie hi-nrg è salito sul palco dei Giardini Luzzati ieri a Genova, circondato da una moltitudine festante di gente multicolore, per festeggiare a modo suo la Giornata Mondiale del Rifugiato.

Significativo pensare che, mentre Frankie, sostenitore schierato di Amnesty International, appena rientrato da un viaggio in Senegal, saliva sul palco, a centro metri da lui in linea d’aria, a Palazzo Ducale, il favorito candidato sindaco di Genova della destra Marco Bucci, «benedetto» da Toti e Salvini proponeva le sue ricette a base di tolleranza zero e «prima gli italiani», arginato da un civilissimo candidato come Gianni Crivello, quasi sempre coperto da bordate di insulti da focosi giovanotti reazionari.

La giornata genovese del rifugiato è stata preparata dall’Alleanza delle Cooperative Liguria, ed aveva come titolo «Potere alla parola ! La buona accoglienza non è un film», citazione dalla canzone che il rapper decano ha regalato a Fiorella Mannoia, brano vincitore della decima edizione del Premio Amnesty Italia.

Frankie era arrivato a Genova con un carnet ben fitto di impegni: nel pomeriggio ha incontrato gli ospiti stranieri negli alloggi e nei laboratori di inserimento lavorativo, dove chi arriva impara a fare il sarto, il cuoco, l’artigiano: know how di base che possono far svoltare una vita in fuga, perché, ha dichiarato, «L’integrazione è la vera frontiera del progresso: quando le idee buone del villaggio e della città collaborano, tutti si vive meglio».

Il dialogo fitto, spesso e lampeggiato anche da molta ironia di Frankie e dei ragazzi stranieri è stato videoregistrato: fornirà la base per un video che permetterà di non disperdere la memoria di una giornata tanto calda quanto partecipata. La «Buona accoglienza» ligure non è uno slogan buonista: è una pratica.
E ai giardini Luzzati il video reportage curato da Pascal Bernhardt ha fornito un significativo campionario di pratiche, appunto, utili a far sta meglio la gente: chi ha bisogno di accoglienza, e anche chi accoglie.

Alessandro Frega, dell’Alleanza delle Cooperative l’ha messa così: «E’ stato un anno difficile, ma con un decisivo salto di qualità nel lavoro con i rifugiati: un salto di dignità, anche. Il nostro obiettivo ora è creare una serie di sportelli sul territorio che mettano in relazione residenti e coloro che vengono accolti. Non si ’subiscono’ gli arrivi: si cerca un modo un modo per mettere a sistema un aumento demografico che è anche, direttamente, ricaduta economica per tutti».

Per uscire dalla logica sterile «sì o no all’accoglienza», quella logica stretta che ha condizionato a Genova, porta del Mediterraneo, la campagna elettorale. Poi spazio a Frankie, preceduto da rapper italiani e africani, che queste cose le dice dando «potere alla parola».

La giornata aveva il patrocinio del Comune di Genova, dell’Unicef e dell’Agenzia Onu per i rifugiati: chissà se il probabile primo cittadino di Genova, l’anno prossimo, avrà a cuore gli stessi temi di civiltà.