Suona quasi una scommessa, anzi lo è, il titolo del terzo album di Frankie Chavez, chitarrista portoghese. Una scommessa vinta. Le varie sei corde che Chavez padroneggia magistralmente, e più di tutte quelle in versione lusitana, cavalcano come nei lavori precedenti l’onda lunga del rock. Ma adesso, in brani come Whatever Happened To Our Love, trovano ulteriore spinta negli anni ’60 della surf music e della psichedelia. Tra i compagni di viaggio a bordo della macchina sonora troviamo tra gli altri Poli Correia, voce del gruppo hardcore Devil in me, Luis Nunes alle percussioni, Fred Ferreira alla batteria, Paulo Borges alle tastiere, Donovan Bettencourt al basso. Quando i passeggeri «scendono», la chitarra solitaria delle ballate prende il loro posto. Avviene in Strong enough to pray e in My religion, brano, quest’ultimo, ispirato nei testi agli attentati di Parigi del novembre 2015.