Per il ministro dell’Educazione nazionale, Jean-Michel Blanquer, «tutto è pronto» per accogliere, oggi, i 12,4 milioni di allievi, dall’asilo al liceo, nel primo giorno del nuovo anno scolastico. Ieri, sono rientrati gli 866mila insegnanti. Ma per la Fsu, principale sindacato della scuola, «assolutamente niente è pronto».

Il ministero ha pubblicato il 26 agosto il nuovo protocollo sanitario, rivisto, e solo venerdì sono arrivate le ultime precisazioni, come le ore di educazione fisica, le mense, la ricreazione. Blanquer insiste su una riapertura «il più normale possibile», con scuole chiuse «il meno possibile»: le decisioni verranno prese «giorno per giorno, in funzione della situazione sanitaria in ogni territorio». Ma l’esempio della Réunion, dove le scuole sono aperte da metà agosto, suscita inquietudine, perché nell’isola 14 istituti su 77 hanno rimandato l’apertura a causa dell’esistenza di clusters.

I test Covid non sono obbligatori, per gli insegnanti verranno fatti in modo aleatorio, ma solo su base volontaria. Un gruppo di medici denuncia “impreparazione” a risalire la catena dei contagi, se viene scoperto un caso di Covid: il protocollo dice che se viene individuato un caso, entro 48 ore ci saranno test per tutti. Un sondaggio rivela che un terzo delle famiglie «ha paura» di mandare i figli a scuola. La mascherina è stata resa obbligatoria per tutti gli adulti nella scuola (sola eccezione, negli asili-nido), mentre per gli allievi è in vigore dagli 11 anni in su.

L’ex presidente François Hollande ha rilanciato due giorni fa la polemica sulla gratuità delle mascherine anche per gli allievi, misura che il governo ha per il momento escluso (sono gratis per il personale e per le famiglie bisognose). Il governo risponde che l’assegno per la rentrée scolastica è stato aumentato di 100 euro (è di circa 500 euro a bambino) e che questo contributo può servire anche per comprare le mascherine, che del resto gli allievi devono obbligatoriamente usare sui mezzi di trasporto per recarsi a scuola. Molte Regioni (in primavera ci sono le elezioni) si sono così sostituite allo stato e propongono mascherine gratis.

Malgrado le due settimane di apertura delle scuole a giugno, che avrebbero dovuto servire per preparare il nuovo anno scolastico, le tensioni persistono, la sfiducia verso il mondo politico trova in questi giorni nella scuola il suo principale campo di battaglia.

Anche nelle imprese entra oggi in vigore il nuovo protocollo sanitario per far fronte alla «crescita esponenziale» della circolazione del virus, secondo l’allarme del ministro della Sanità, Olivier Véran, ma con minori polemiche: le mascherine diventano obbligatorie negli uffici non individuali, con qualche eccezione, dai dibattiti tv ai cantanti d’Opera, ai meccanici dei garage. Ormai, in tutte le grandi città la mascherina è diventata obbligatoria anche in strada (e già c’è stata una piccola manifestazione anti-mascherina a Parigi, sabato).

Nella scuola, più che altrove, il Covid ha fatto l’effetto di una lente di ingrandimento di problemi preesistenti. Blanquer dà l’impressione di volersi preoccupare soprattutto dei risultati scolastici, che in Francia sono molti più contrastati che in altri paesi Ocse, come mette regolarmente in evidenza il rapporto Pisa: l’origine socio-economica pesa di più che in altri paesi, con 107 punti di scarto tra i migliori e i peggiori allievi (la media Ocse è di 89 punti).

Il ministro insiste sulle «valutazioni di inizio anno», che avranno luogo immediatamente per le classi-cerniera e che quest’anno serviranno anche per valutare l’impatto del lockdown: un 4-5% di allievi è praticamente scomparso dai radar della scuola, non ha seguito le lezioni a distanza via Internet, ma si calcola che un 20% sia in grandi difficoltà. I programmi però non sono stati rivisti e gli insegnanti sono preoccupati di non riuscire a conciliare recupero e avanzamento, anche se sono previste 1,5 milioni di ore nel secondo grado per l’aiuto personalizzato agli allievi e nelle elementari sono stati assunti 1.690 nuovi maestri.

Al mondo insegnante, che stando a un’inchiesta appena conclusa sta vivendo un periodo di forte delusione e sfida, Blanquer ha proposto di aprire in autunno una trattativa sugli stipendi, che saranno rivalorizzati, e sulle condizioni di lavoro.