Una fine del confinamento che conserva molti vincoli, «non sarà un puro e semplice ritorno indietro – ha precisato il ministro della Sanità, Olivier Véran – dovremo vivere per un po’ con il virus». Ieri, il governo francese ha presentato in un consiglio dei ministri eccezionale il progetto di legge che sarà discusso martedì prossimo dall’Assemblea nazionale, destinato a gestire il “deconfinamento” che inizia l’11 maggio. Lo stato di emergenza sanitaria durerà però fino al 24 luglio, con tutti i poteri d’eccezione che comporta.

Il governo rinuncia, per il momento, all’app per tracciare i contatti: StopCovid non sarà operativa per l’11 maggio e, ha aggiunto Véran, «se dovesse essere deciso ci sarà un dibattito specifico in Parlamento», come aveva già annunciato il primo ministro, Edouard Philippe, qualche giorno fa di fronte ai deputati. Il tracing sarà però imposto, con tre diverse vie: realizzato dai medici di base e dagli ospedali; poi dalla Sécurité sociale, per andare al di là del primo cerchio dei contatti; infine, entreranno in atto le Agenzie regionali di sanità, per identificare le catene di contagio. Suscita preoccupazione la redazione di due schedature, quella nazionale Sidep dei contagiati e quella delle persone da contattare, il tutto realizzato da personale umano e non da app digitali (comunque, per entrare in vigore queste schedature dovranno passare al vaglio della Cnil, la Commissione nazionale informatica e libertà).

Altre decisioni sono state accolte con scetticismo, a cominciare dall’obbligo di quarantena per tutti coloro che entrano in Francia metropolitana dall’estero (e anche dalla Corsica e dall’oltremare), due settimane che possono diventare 30 giorni (ma in questo caso deve esserci una decisione giudiziaria). Ci sarà l’isolamento per i contagiati, ma senza sanzioni per eventuali trasgressioni, «abbiamo fatto la scelta della fiducia e della responsabilità». Da lunedì 11 maggio finisce l’autocertificazione obbligatoria per uscire, ha precisato il ministro degli Interni, Christophe Castaner, ma resta il limite di 100 km dal luogo di residenza. Le mascherine saranno obbligatorie sui trasporti. I negozi riaprono (eccetto bar e ristoranti), ma ci saranno multe per chi non rispetta i protocolli di sicurezza (ed è stato allargato a molte categorie di controllori, oltre ai poliziotti, il diritto di farle). La Francia è il paese europeo dove i cittadini sono più scettici verso le decisioni governative.