Gli ultimi sondaggi danno il Front National sconfitto ovunque, ma visto l’esito del primo turno, che ha visto un’affermazione del partito di Marine Le Pen ben oltre i pronostici più lusinghieri, nessuno è troppo disposto a scommettere su quale sarà il bilancio finale di questa giornata di elezioni regionali in Francia.

Il menù prevede dieci triangolari, uno scontro a quattro e due duelli secchi sul totale delle 13 regioni in cui la recente riforma voluta da Hollande ha suddiviso il paese, accorpando unità amministrative un tempo separate. L’attenzione di tutti è però evidentemente calamitata da 3 delle 6 regioni in cui l’estrema destra è arrivata in testa domenica scorsa, superando in almeno due casi il 40% dei consensi.

Nel Nord-Pas-de-Calais-Picardie, epicentro del successo anche personale di Marine Le Pen, il candidato dell’Ump, Xavier Bertrand, chiamato a rappresentare l’intero voto repubblicano dopo il ritiro della lista socialista per fare fronte contro l’estrema destra, risulta in testa sulla leader del Fn, con una forbice che oscilla di un paio di punti a seconda dei sondaggi: si va dal 53% contro il 47%, al 52% contro il 48%. Un risultato che si raggiungerebbe grazie al fatto che poco meno dell’80% di chi ha votato per la sinistra al primo turno si dice disposto a convergere oggi sul candidato della destra sarkoziana.

Ancora più serrato il duello che si profila nella regione Provence-Alpes-Côte d’Azur, dove il candidato locale dell’Ump, Christian Estrosi, se la deve vedere con Marion Maréchal-Le Pen, figlia di una delle sorelle di Marine e nipote del fondatore del partito, Jean-Marie. Anche qui i numeri indicano la sconfitta del Fn, ma il margine tra i due competitori è decisamente stretto, tanto da far già parlare i sondaggisti di una posssibile vittoria sul filo di lana. Il loro divario si ridurrebbe ad un solo punto percentuale, 51% contro 49% o ad un massimo di due, 52% contro 48%. L’appello al fronte repubblicano anti-Le Pen lanciato dai vertici dei partiti di sinistra da Parigi, qui funzionerebbe molto meno, visto l’appartenenza di Estrosi all’ala più radicale e islamofoba della destra già gaullista; dopo le stragi del 13 novembre, il candidato Ump ha parlato dell’esistenza di una quinta colonna dell’Isis tra i musulmani francesi.

Altrettanto complicata appare la partita nel Grande Est, come i media transalpini hanno ribattezzato la nuova entità regionale che ha messo insieme, non senza malumori da parte della popolazione locale, Alsace, Champagne, Ardenne e Lorraine. A Strasburgo va in scena uno scontro a tre, visto che oltre all’esponenete del centrodestra, Philippe Richert, con l’astro nascente del Fn, Florian Philippot, si misurerà anche Philippe Masseret, già capolista dei socialisti al primo turno che, disattenendendo le consegne che arrivano dalla rue Soferino, sede centrale del Ps, ha deciso di essere presente anche oggi: per questo, per lui è in arrivo un provvedimento di espulsione dal partito. Anche qui, numeri davvero serrati, con Richert dato in vantaggio con il 43%, contro il 41% di Philippot e il 16% di Masseret.

È questa la fotografia della grande paura che percorre la Francia. Di altro segno invece, i sondaggi provenienti dal resto del paese. La socialista Carole Delga è data largamente in testa nel sud-ovest contro il frontista Louis Aliot, compagno di Marine Le Pen, con il 43% contro il 35% delle intenzioni di voto. Testa a testa tra sinistra e centrodestra in Normandia e in Aquitania, come nella regione di Lione e in quella di Parigi, l’Ile-de-France. Verso una conferma dei presidenti di regione socialisti in Bretagna e nella Valle della Loira, mentre qualche sorpresa potrebbe arrivare dalla Corsica, dove gli indipendentisti sfidano sia la sinistra che il centrodestra.