In questi anni abbiamo avuto modo di conoscere e attraversare molte delle esperienze sociali, ambientali, educative, culturali e sportive del territorio padovano e Veneto.

Un territorio difficile e pieno di contraddizioni, dove la locomotiva del nordest ha prodotto l’arricchimento di un ristretto entourage composto da grandi imprenditori e da un ceto politico trasversale ancora ben ramificato in tutti i gangli amministrativi.

Nel contempo abbiamo dovuto registrare l’impoverimento di larghe fasce di popolazione, la disoccupazione e la precarietà capaci di mordere tutte le generazioni, una devastazione ambientale senza pari prodotta dalla cementificazione selvaggia, dall’inquinamento di falde e corsi d’acqua, dalla tossicità di un’aria tra le più avvelenate del pianeta. E mentre si truffavano i piccoli risparmiatori, si incrementava il sistema delle tangenti e della corruzione, si favorivano grandi imprese e multinazionali, si scatenava l’odio razziale, la xenofobia e la caccia al migrante, alimentando le tensioni e le contrapposizioni sociali in tutte le articolazioni sociali.

In queste situazioni, però, abbiamo anche visto un altro volto del Veneto, con la sua rete culturale, sindacale, sociale e solidale capace di attivarsi e produrre grandi momenti di mobilitazione e di affiatamento per fermare grandi devastazioni e generare processi reali d’integrazione, riaffermando così il vero valore della salute, dell’ambiente, della cultura e della solidarietà.

Fra i molti, va riconosciuta l’instancabile presenza di una figura di primissimo rilievo, che riesce proficuamente ad armonizzare i suoi obblighi di famiglia e il lavoro d’insegnante con l’impegno di rappresentante sindacale, esponente dei comitati ambientalisti, anima dei movimenti solidali.

Trovare Francesco Miazzi in prima fila nelle lotte per la difesa del Parco colli, per impedire la trasformazione dei cementifici in inceneritori, per denunciare discariche e inquinamenti, per difendere il paesaggio del Castello del Catajo dalla costruzione di un mega centro commerciale, per solidarizzare di fronte agli hub di Bagnoli e Cona dove sono stati rinchiusi migliaia di migranti, per sostenere i lavoratori davanti alle fabbriche in vertenza o in chiusura, per presentare libri o eventi culturali, per dar vita a incontri sportivi, è diventato in questi anni un fatto naturale, al quale ci siamo quasi abituati. Una presenza competente, determinata, socievole, paziente, che rassicura ogni istanza promossa dal territorio. Anche per questo, crediamo che possa essere per Liberi e Uguali un ottimo candidato, in grado di misurarsi e interloquire con tutti gli ambiti sociali e rompere quella barriera di diffidenza con la quale grande parte della popolazione guarda ormai alla politica.

La sua candidatura e successivamente la sua elezione costituirebbe un elemento di grande valore e speranza per il Territorio, per l’Ambiente, per la Buona Politica onesta e capace di contribuire al benessere di tutti i cittadini.

*** Gianni Belloni, Giovanna Berti, Gianfranco Bettin, Gianni Boetto, Claudio Calia, Luisa Calimani, Giovanna Cappelletto, Massimo Carlotto, Giuliano Carturan, Sandro Chignola, Aurora D’Agostino, Sandrone Dazieri, Luisa Fontana, Renzo Fontana, Maurizio Francescon, Celeste Giacon, Patrizio Giulini, Carlo Alberto Graziani, Ivan Grozny, Lorenzo Guaia, Francesco Jori, Pino Lazzaro, Angelo Gino Levis, Sergio Lironi, Oscar Mancini, Roberto Marinello, Laura Masiero, Renzo Mazzaro, Vasco Mirandola, Lucio Passi, Stefano Pieretti,Gianni Sandon, Andrea Segre, Loris Sguotti, Ettore Squillace, Gianni Tamino, Roberto Tombesi, Antonino Trimarchi, Erasmo Venosi, Lauso Zagato, Luciano Zampieri, Franco Zecchinato.