«Questo è il tempo del noi e deve essere anche il tempo delle donne, delle compagne».

Gianna Fracassi, 52 anni, è stata appena eletta vicesegretaria della Cgil. Aretina, poco conosciuta al grande pubblico, ma molto stimata dentro l’organizzazione, ha una storia complementare a quella di Landini.

Laureata in giurisprudenza, ha lavorato a lungo come maestra nei paesini della montagna aretina, Chiusi della Verna e Subbiano.

Il suo percorso sindacale inizia proprio da queste esperienze lavorative, nella Cgil Scuola a partire dagli anni 2000. Nel 2006 entra nella segreteria confederale della Cgil di Arezzo e l’anno dopo passa alla guida della segreteria regionale della Flc Toscana per poi trasferirsi nel 2009 a Roma ed entrare nella segreteria nazionale della Federazione dei lavoratori della conoscenza.

Nel giugno 2014 Susanna Camusso la propone come segretaria confederale della Cgil nazionale con delega alle Politiche economiche.

 

Fracassi, lei lavora con Landini da un anno e mezzo. Si aspettava questa nomina?

Con Maurizio abbiamo lavorato molto bene costruendo uno spirito di squadra molto forte in segreteria confederale sotto la guida di Susanna Camusso. Il documento congressuale «Il lavoro è» lo conferma. Sono contenta ed emozionata che mi abbia scelto.

Lei sarà vicesegretaria al pari di Vincenzo Colla, una soluzione per tenere unita la Cgil.

Sì, questo è il tempo del noi. Mi impegno profondamente perché questa sperimentazione dei due vicesegretari non determini dualismi o apicalità: nessun segretario confederale si deve sentire meno importante, così come nessun dirigente o delegato sui posti di lavoro, siamo tutti la Cgil. La collegialità va affrontata e praticata quotidianamente. Lo faremo in modo proficuo.

Lei in più rappresenta una «scelta di parità di genere», battaglia su cui la Cgil punta da anni. Come la porterà avanti nel suo nuovo ruolo?

Grazie a Susanna Camusso a ottobre abbiamo fatto una iniziativa molto importante, «Belle ciao», in cui abbiamo lanciato la nostra piattaforma sul tema della parità, proponendo una vera vertenza sociale sul tema. Una battaglia che deve diventare di tutta la nostra organizzazione ad ogni livello. Insieme a Tania (Scacchetti, ndr) e Rossana (Dettori, ndr) porteremo avanti questa battaglia in prima persona, certe che Maurizio Landini sia d’accordo.

Alcuni esponenti vicini a Colla fanno notare come lei fosse «la meno preferita» fra le tre donne in segreteria, lei e appunto Tania Scacchetti e Rossana Dettori. Vuole rispondere?

No, no, con stile ripeto che saremo una segreteria collegiale. Di sicuro in questi mesi mi sono impegnata molto per appoggiare la candidatura di Landini, ma chi solo oggi ha parlato di collegialità rischia di farlo con vacuità buone solo per l’esterno. Se saremo tutti collegiali supereremo tutti i problemi.

La sua esperienza da maestra in questo può aiutare?

Quando ti trovi davanti a una classe fatte di tante individualità diverse se non usi il «noi» non vai da nessuna parte. È una situazione molto simile a quella che un sindacalista si trova davanti quando in un luogo di lavoro ci sono persone con contratti diversi. La sfida è la stessa: portare avanti tutti assieme, trattando tutti alla stessa maniera. E si può fare solo con la collegialità.