Questa volta la protesta è più forte, perché l’ultima provocazione di Beppe Grillo è difficile da capire anche per il più fedele dei seguaci. E così di fronte al fotomontaggio che il leader del M5S posta sul blog e che mostra Matteo Renzi alla guida di un aereo paragonandolo ad Andreas Lubitz, il pilota della Germanwings che si è ucciso provocando 149 morti, le reazioni non si fanno attendere. «Vigliacco», «Scandaloso», «Vergogna», postano in molti ritenendo che stavolta il comico abbia superato ogni limite. E non è solo la rete a non aver gradito l’iniziativa. A protestare sono anche molti parlamentari pentastellati che si dissociano dal fotomontaggio sia nella chat interna al movimento che pubblicamente, mettendo nero su bianco il loro dissenso su Facebook. E come loro numerosi politici di ogni schieramento. Fino a sera quando a intervenire è lo stesso presidente del consiglio che evita ogni replica diretta a Grillo: «Serve decenza che altri non hanno», dice Matteo Renzi. «Magari non tiriamo in ballo persone che sono morte per le nostre piccole beghe di cortile. Serve un minimo di rispetto».
E’ quasi un fumetto quello che appare sul blog di Grillo sotto il titolo «Un uomo solo al comando». Mostra un aereo sul quale il comico ha aggiunto la scritta Germanwings con Renzi affacciato a un finestrino della cabina di pilotaggio. «Ci sono inquietanti analogie tra Andreas Lubitz e Matteo Renzi che sta schiantando l’Italia», scrive Grillo. Che poi spiega: «Entrambi si sono chiusi dentro eliminando ogni interferenza esterna. Dall’interno della cabina di pilotaggio Lubitz ha azionato il cockpit door, Renzie ha eliminato il Senato e ogni opposizione interna e ridotto il parlamento a un ratificatore di decreti legge. I passeggeri dell’Airbus hanno capito solo all’ultimo che il copilota li stava portando al disastro… l’Italia lo capirà anch’essa all’ultimo, quando non ci sarà più ninete da fare».
Sono le accuse di sempre, con la differenza che stavolta Grillo approfitta di una tragedia per ripeterle.
I primi a non gradire sono proprio gli attivisti a 5 stelle. «Ho votato 5 Stelle. Non lo farò più. Sfruttare l’incidente aereo e la morte di 150 esseri umani per comunicare un’idea… E’ una pratica troppo squallida», scrive Massimo C. «Signor Grillo sarebbe giusto che lei scriva per scusarsi di aver servito questo boccone che non va giù» è invece il commento di Marco. Ed è così fino a sera, quando Claudia scrive: «Vergogna Beppe Grillo è una indecenza, c’è gente innocente che è morta, è un paragone degno di un ignorante che non è in grado di proporre niente di buono. Va all’inferno».
Per tutta la mattina il tono dei post è nella maggior parte dei casi a dir poco critico. Poi, lentamente, arrivano i commenti a difesa del leader, spesso conditi di insulti verso chi non condivide idee e modi di fare del leader.
Ma sono anche i parlamentari a prendere le distanze dal fondatore. Nelle chat interne serpeggia il malumore per un post che, dicono in molti, «finisce solo per lederci» Critiche che diventano pubbliche sui social network: «Al di là del merito e delle questioni politiche quando si fa comunicazione ci sono mille modi per farlo. La dissacrazione è un’altra cosa», scrive la deputata 5 Stelle Silvia Benedetti. Interviene anche il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti dissociandosi «dall’infelice uscita del blog, che utilizza la tragedia dell Germanwings per attaccare il governo». Unico parlamentare a prendere la parola in difesa del leader è Alessandro Di Battista, per il quale quella di Grillo è solo «una provocazione per aprire gli occhi a un Paese un po’ ovattato».