Povero Silvio. A Ferragosto è rimasto blindato ad Arcore a parlare con i suoi avvocati, in una sorta di anticipo di arresti domiciliari. Non gli è rimasto altro da fare che rivolgersi al cielo. Ma anche lassù, nel blu dipinto di blu, non sembrano volergli più molto bene.

La campagna aerea per annunciare agli italiani in spiaggia che Silvio c’è e che sta resuscitando Forza Italia, più che un bombardamento mediatico, si sta rivelando un gioco a chi l’ha visto. La flotta del cavaliere infatti si è ridotta a nove piccoli piper che hanno trascinato in aria un striscione bianco di 25 metri di lunghezza e uno di altezza con scritto «Forza Italia. Forza Silvio». Dovevano sfrecciare davanti a milioni di bagnati e invece gli avvistamenti sono stati rari come quelli delle rondini d’inverno.

Niente voli su Calabria, Puglia e isole (notoriamente deserte ad agosto), solo qualche planata davanti alle coste toscane, laziali e sull’Adriatico settentrionale. «Abbiamo fatto il possibile», si sono giustificati alla Aertraining, la ditta cui si è affidata Daniela Santanché. Lei però era appostata al Twiga Club di Marina di Pietrasanta di cui è socia con Flavio Briatore. Appena ha scorto all’orizzonte arrivare il velivolo è corsa a immortalare l’evento con l’ipad come una trepidante bird watcher.

Gli italiani non sono soci di Briatore, stanno affrontando l’estate più magra degli ultimi quarant’anni e hanno ben altri motivi per alzare gli occhi al cielo. Dei politici ne hanno fin sopra la testa anche senza gli striscioni che li sorvolano come avvoltoi. E così anche la “contraerea” organizzata dal Pd (uno striminzito volantinaggio a Viareggio) e l’istigazione di Vito Crimi del Movimento 5 Stelle – «Se vedete quegli aerei disegnate una V sulla sabbia» – non sono riusciti a rianimare le spiagge. 

Eppure anche Il Giornale di famiglia aveva fatto di tutto per far decollare la “notizia” sulle ali di un’improbabile clima di allarme. «C’è rischio di assalti», aveva scritto con tanto di virgolettato di tale Daniele Dal Bon, curatore dell’evento: «Ci sono alcuni che ci hanno preso a male parole. La Digos vigili perché la fase di decollo è delicata e se qualcuno tirasse qualcosa verso gli aerei potrebbe essere pericoloso». 

Il circuito mediatico del Cavaliere dimezzato ce l’ha messa tutta, con tanto di telegiornali pronti a mandare in onda gli striscioni aviotrasportati e a intervistare i cittadini spiaggiati e a petto nudo, sempre solidali con il condannato più famoso d’Italia. Ma Silvio Berlusconi è apparso nel cielo d’agosto come una stella cadente che fa venire voglia di esprimere un solo desiderio. Almeno lui, però, anche quando è chiuso ad Arcore riesce a farsi vedere, mentre i suoi avversari/alleati del Pd, come gli ufo, sembrano oggetti non identificati che non si sa neppure se esistono.