Appena Maurizio Lupi ha detto addio al governo, le sirene forziste, quelle del suo ex partito, hanno cominciato a farsi sentire. Maria Stella Gelmini, coordinatrice lombarda di Fi, risponde così a chi le chiede se l’ex ministro possa ancora ambire alla candidatura a sindaco di Milano: «Perché no? Credo che Lupi abbia lavorato già bene come assessore a Milano nel 2016, è una persona che ha sempre avuto forte consenso e sono convinta che uscirà a testa alta da questa vicenda». E anzi, delle dimissioni «bisogna forse vedere l’aspetto positivo: oggi non è più ministro ma il fatto che si possa dedicare pienamente alla politica credo faccia di Lupi una risorsa importante per il centrodestra».

Da una parte un ex forzista coccolato, appunto Lupi, dall’altra un attuale forzista che potrebbe definitivamente sbattere la porta: Raffaele Fitto. I «ribelli» azzurri lamentano un «tentativo di epurazione» dalle liste per le elezioni regionali del 31 maggio e in Puglia lo stesso Fitto potrebbe candidarsi contro Michele Emiliano ma anche contro il candidato ufficiale di Forza Italia, Francesco Schittulli. Possibili candidati alternativi e liste autonome anche nelle altre regioni, e se così fosse il passo successivo sarebbe la creazione di un gruppo parlamentare. Attenzione, da parte dei fittiani, anche a quel che si muoverà con la scossa a Ncd data dal «caso Lupi».