Saranno i documentari i protagonisti della quarantesettesima edizione di Forum, sezione collaterale più «sperimentale» del Festival di Berlino che si terrà dal 9 al 19 febbraio prossimo.
Il programma di Forum è stato annunciato ieri e «getta una luce» proprio «sulla vasta quantità di forme impiegate dal documentario». Tra i 43 film che verranno proiettati c’è anche il nuovo doc dei registi di Leviathan Verena Paravel e Lucien Casraing-Taylor: somniloquies, basato sulle registrazioni del cantautore americano Dion McGregor, famoso per parlare nel sonno e che nel 1964 aveva inciso un album musicale sulle «conversazioni» da lui tenute mentre dormiva.

Dal Sensory Ethnographic Lab di Harvard diretto da Paravel viene anche El mar la mar di J.P. Sniadecki e Joshua Bennett, che «disseziona il deserto di Sonora», il luogo cioè in cui passa il confine tra Messico e Stati uniti. «Uno dei motivi ricorrenti è quello del paesaggio – è scritto infatti nella presentazione dei titoli di Forum – raramente relegato al ruolo di sfondo, ma che piuttosto emerge frequentemente come protagonista».
Da questa sezione del Festival di Berlino era già passato anche l’attore e regista Nicolas Wackerbarth, che quest’anno presenterà Casting, storia della ricerca di un’attrice protagonista per il remake televisivo di un film di Fassbinder.

Tra i film di finzione c’è invece il debutto, ambientato a Brooklyn, di Joshua Z. Weinstein: Menashe, in programma in questi giorni anche al Sundance e che racconta la lotta di un uomo appartenente alla comunità chassidica per mantenere la custodia del figlio dopo la morte della moglie. E dalla selezione del Sundance viene pure Golden Exits di Alex Ross Perry, ambientato anch’esso a Brooklyn, quartiere newyorchese dove gli equilibri di due famiglie vengono turbati dall’arrivo di una ragazza straniera. In programma c’è anche Streetscapes, la serie di quattro film dell’artista e regista Heinz Emigholz: Dieste \[Uruguay\], Streetscapes \[Dialogue\], 2+22 \[The Alphabet\] e Bickels, disamina dell’architettura di Samuel Bickels, creatore degli edifici di molti kibbutz e musei israeliani.

Uno dei luoghi più rappresentati sarà l’America Latina con sei titoli: dall’Argentina viene Cuatreros di Albertina Carri – già ospite della Berlinale, sezione Panorama, con La rabia nel 2008 – che ripercorre la storia recente del suo Paese attraverso la figura del bandito e dissidente Isidro Velàzquez, su cui il padre della regista (desaparecido insieme alla moglie durante la dittatura) aveva scritto un libro. Dal Brasile viene Rifles di Davi Pretto, «western moderno» ambientato nelle pianure meridionali del Paese natale del regista. La regista cilena Camila José Donoso porta a Forum un documentario – Casa Roshell – sulla casa di «trans-formazione» per la comunità Lgbt di Città del Messico.