Ci saranno anche le telecamere dei media nazionali questa mattina in piazza Duomo, per dare conto del presidio di protesta che un ampio ventaglio di forse associative e politiche hanno organizzato per contestare l’arrivo in città di Jair Bolsonaro. Il più che discusso presidente brasiliano, in Italia per il G-20, ha deciso di far tappa in Toscana per ricordare di persona, al cimitero di San Rocco, i soldati del suo paese che combatterono e morirono sul fronte italiano durante la seconda guerra mondiale. Alla pur nobile ricorrenza si è però aggiunto anche Matteo Salvini, che avrebbe dovuto incontrare l’amico Bolsonaro a Roma a margine del vertice mondiale. Invece il leader leghista ha deciso di vederlo oggi a Pistoia, dove era invitato da tempo per l’inaugurazione della nuova sede del Carroccio.
Chiara la strategia d’azione in chiave mediatica di Salvini, in una città conquistata quattro anni fa dal centrodestra e vicina a tornare alle urne nel 2022. Talmente chiara da portare a un’immediata risposta dei pistoiesi di sinistra (e anche di centro), vista per giunta l’impresentabilità di Bolsonaro, leader di estrema destra e omofobo denunciato al Tribunale penale internazionale dell’Aja sia per i crimini contro gli indios amazzonici che che per l’inazione contro il Covid-19, che in Brasile ha provocato oltre 600mila morti.
Così la commemorazione, contrariamente agli anni precedenti, non sarà celebrata dal vescovo Tardelli – apertamente contrario a strumentalizzazioni mediatiche della celebrazione dei defunti, ma dal parroco di San Rocco. Mentre l’associazione Palomar dell’ex sindaco Bertinelli, capofila del presidio “Fora Bolsonaro”, non ha fatto troppa fatica a raccogliere adesioni che sul fronte politico vanno dal Pd a Pap. E che in quello associativo vedranno dalle 9.30 in poi in piazza del Duomo l’Arci e Libera, tante altre realtà locali, e cittadini di ogni età. Compreso don Biancalani, il combattivo parroco di Vicofaro alfiere dell’accoglienza ai migranti, che ha potuto toccare con mano in questi anni quanto sia aggressiva la propaganda xenofoba di marca salviniana.
Se poi Cgil e Anpi hanno deciso di confermare un secondo presidio di protesta organizzato ancora con Arci e Libera, ma questa volta pomeridiano (ore 15) e proprio al cimitero brasiliano di San Rocco, è stato naturale per quasi tutti i manifestanti del mattino convergere anche su questo appuntamento: “Abbiamo dato subito la nostra adesione – spiega Ivano Bechini, neo segretario della Rifondazione comunista pistoiese – perché l’arrivo di Bolsonaro e Salvini richiedeva la presenza più ampia possibile nelle piazze della città. Ed è stato anche un momento importante per riprendere la discussione fra le forze politiche e quelle associative, perché un anno passa presto e nel 2022 si vota”.
La “moral suasion” della Digos per la concessione di piazza del Duomo al presidio mattutino ha fatto il resto, Al tempo stesso in questura non si nascondono alcune preoccupazioni. Non per Bolsonaro, che subito dopo la commemorazione (ore 11.30) dei soldati brasiliani morti in guerra viaggerà verso Pisa per prendere l’aereo che lo riporterà in patria. Piuttosto per Salvini, che alle 12.30 sarà alla nuova sede della Lega nella centralissima via Vannucci.