Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso del questore di Prato contro la decisione del Tar che aveva sospeso i «fogli di via obbligatori» emessi dalla Questura nei confronti dei due sindacalisti del Si Cobas Sarah Caudiero e Luca Toscano, accusati di «picchetti» davanti alle tintorie di Prato a partire dalla Superlativa, gestita da cinesi e al centro di una lunga vertenza per il rispetto dei diritti dei lavoratori migranti. «È l’ennesima batosta per il questore Alessio Cesareo, la sentenza parla molto chiaro – commenta il Si Cobas – il Consiglio di Stato afferma che “il foglio di via obbligatorio non può atteggiarsi a surrettizio, indebito, strumento di repressione della libertà sindacale e del diritto di sciopero e, in ultima analisi, in una misura antidemocratica”. Insomma, dove il questore Cesareo e il sindaco Biffoni vedono illegalità da reprimere, un organo di massima autorevolezza e di rilievo costituzionale, vede esercizio democratico del diritto di sciopero e organizzazione sindacale. Cosa altro serve a far cessare la criminalizzazione dei picchetti ai cancelli delle aziende da noi promossi? Un motivo in più per ribadire a gran voce le richieste avanzate dalla Marcia per la Libertà del 18 gennaio: Cesareo si dimetta, e il sindaco Biffoni chieda scusa ai lavoratori.