La Flc Cgil chiede la stabilizzazione dei precari. Il sindacato dei lavoratori della scuola e dell’università della Cgil ieri ha illustrato la sua proposta al governo.
«La situazione è molto grave – dice Manuela Pascarella di Flc – c’è il rischio che il prossimo anno a settembre le scuole si ritrovino senza una sufficiente copertura per il personale docente».

QUEST’ANNO infatti, denunciano i sindacati, dei 57.322 posti previsti ne sono stati assegnati soltanto 32.217. Di questi solo il 43 % sono stati coperti con incarichi a tempo indeterminato, per tutti gli altri continua invece la precarietà. Difficoltosa anche l’assunzione del personale Ata (gli ex bidelli e amministrativi) con 13mila posti non coperti. A fronte di questi dati, le iscrizioni degli studenti continuano ad aumentare e per l’anno prossimo i sindacati calcolano che si libereranno ben 244.181 cattedre (stime che comprende anche i posti che libererebbe Quota 100).

LA LEGGE DI BILANCIO al momento prevede l’abolizione del percorso Fit di formazione (i tre anni di prova che i vincitori dovrebbero svolgere prima dell’immissione in ruolo) e il passaggio diretto a un concorso unico nel 2019 per abilitati e non.
I sindacati temono però che la nuova procedura possa prolungare le tempistiche di reclutamento e che le graduatorie dei vincitori non siano pronte in tempo per avere i docenti in cattedra a settembre.

Per questa ragione chiedono una fase transitoria di assunzioni che attinga alle graduatorie di seconda e terza fascia, dando la priorità agli abilitati. Per i non abilitati di terza fascia ci sarebbe invece già lo strumento del terzo anno del Fit. Sull’abolizione del percorso di formazione post-laurea, Pascarella esprime poi delle perplessità: «Il Fit è un percorso troppo lungo, il governo però vuole abolirlo per risparmiare, senza dare ai docenti la formazione universitaria necessaria per la didattica». Dopo questa fase di transizione attraverso le graduatorie già esistenti, la Cgil auspica la messa a regime del concorso ordinario e immagina una «staffetta generazionale» con un pensionamento part-time del personale in uscita, che potrebbe liberare nuovi posti per gli aspiranti docenti.

IL SEGRETARIO GENERALE Cgil Sinopoli avverte infine che con il governo non esiste ancora un pieno confronto: «Serve un atto di coraggio. Non siamo contrari all’aumento del deficit, ma chiediamo investimenti. La scuola dovrebbe essere una priorità e finora non ci sembra che lo sia stata».