A due settimane dal voto arriva la pronuncia delle agenzie di rating: Fitch, in particolare, ha confermato il punteggio assegnato al nostro Paese, ma giovedì sera ha avvertito: ci sono «elevati rischi politici legati alle recenti elezioni». Nella stessa giornata, l’incontro tra il presidente francese Emmanuel Macron e la neoriconfermata (al quarto mandato) cancelliera tedesca Angela Merkel, avevano espresso preoccupazione per l’incertezza della situazione politica italiana.

Il risultato del voto del 4 marzo – nota l’agenzia Fitch – ha reso «difficile la formazione di un governo stabile, aumentando le possibilità di un allentamento di bilancio e di un ulteriore indebolimento delle prospettive sul fronte delle riforme strutturali». Si ipotizza insomma che le forze che hanno vinto le elezioni possano, formando maggioranze poco stabili, aumentare il peso del debito pubblico, anche dando seguito a promesse come la flat tax o il reddito di cittadinanza. Prospettiva che, vista con l’occhio dei mercati, non va bene.

Confermando quindi la valutazione «BBB» con outlook stabile, Fitch nota che l’«elevato grado di frammentazione politica limiterà probabilmente la capacità del prossimo governo di rispettare le promesse elettorali». Le trattative per una coalizione «saranno difficili e probabilmente prolungate, e non è chiaro» come le piattaforme dei diversi schieramenti «possano convergere, rendendo la composizione del prossimo governo incerta».

Al di là della situazione politica, Fitch nota come sul fronte dei conti pubblici l’Italia stia beneficiando di una ripresa superiore alle attese, con il Pil salito dell’1,5% nel 2017 dopo il +0,9% del 2016: per quest’anno l’agenzia di rating stima una crescita dell’1,5%, mentre per il 2019 dell’1,2%.

Gli «investimenti e i consumi privati, saliti del 3,7% e dell’1,3% nel 2017 – spiega ancora Fitch – dovrebbero restare» i motori della crescita, anche se per tutti e due «ci sono rischi al ribasso legati all’incertezza politica». Il debito pubblico è atteso in discesa, ma «solo» gradualmente, e nel 2019 si attesterà al 128,8%.

Il settore bancario «è migliorato di recente ma restano delle debolezze», conclude Fitch, e nonostante il calo i non performing loan rimangono elevati.