E mentre i dati del Pil preoccupano l’Italia, il premier Matteo Renzi prova a far vedere che con lui il Paese può ripartire: cerimonia in pompa magna, ieri a Palazzo Chigi, per firmare i testi dell’accordo su Electrolux.

Tra i presenti, i ministri Federica Guidi e Giuliano Poletti, e il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini. Addirittura Renzi si è intestato anche un doppio merito, relativo al decreto sui contratti a termine: «A quelli che dicono che il decreto legge sul lavoro non serve a nulla: senza quel decreto Electrolux oggi non avrebbe firmato», ha spiegato il presidente del consiglio.

Ieri in effetti è stata approvata definitivamente alla Camera (con il voto di fiducia, e nonostante l’ostruzionismo della sola Sel), la “precarizzante” legge Poletti.