Dopo essere stato incluso nella prima shortlist dei quindici candidati al miglior documentario dell’anno – annunciata qualche giorno fa dall’Academy di Hollywood – Fuocoammare di Gianfranco Rosi non compare purtroppo tra i nove titoli che si contendono il posto nella cinquina per il miglior film straniero, comunicati ieri. Insieme al documentario vincitore dell’Orso d’oro alla Berlinale 2016 sono usciti dalla gara anche altri titoli molto amati di quest’anno cinematografico, in primo luogo Elle di Paul Verhoeven, il candidato francese, e anche Neruda di Pablo Larraìn, ma il regista cileno resta in lizza con il suo primo film in lingua inglese – Jackie – per il quale Natalie Portman nei panni di Jacqueline Kennedy è proiettata verso la cinquina per la miglior attrice protagonista e lo stesso Larraìn potrebbe ambire al premio al miglior film dell’anno.

Tra i nove film candidati, che diventeranno cinque – i titoli definitivi verranno annunciati il 24 gennaio – c’è anche La mia vita da zucchina di Claude Barras – che concorre per la Svizzera – mentre il Canada è rappresentato da È solo la fine del mondo di Xavier Dolan, Gran premio della giuria a Cannes e in questi giorni in sala. Dal concorso di Cannes viene anche uno dei favoriti, Toni Erdmann di Maren Ade, che in Italia vedremo a febbraio, e The Salesman di Asghar Farhadi, in uscita il 5 gennaio con il titolo Il cliente.
Paradise di Andrei Konchalovsky, visto di recente al Festival di Venezia, è il candidato della Russia che racconta la resistenza al nazismo . E durante la seconda guerra mondiale è ambientato anche il danese Land of Mine di Martin Zandvliet.