L’inattesa vittoria di François Fillon al primo turno delle primarie ha preso alla sprovvista destra e sinistra. L’ex primo ministro non ha solo eliminato dalla corsa Nicolas Sarkozy, ma ha anche stabilito una distanza enorme con il favorito, Alain Juppé (44% contro 28%) e ha incassato molti sostegni (da Sarkozy a Bruno Le Maire) che mettono in difficoltà il sindaco di Bordeaux, che non ha riserve di voti per il ballottaggio di domenica prossima (solo Nathalie Kosciusko-Morizet si è schierata con Juppé).

La sinistra, che non se lo aspettava, attacca sull’economia. Per il segretario del Parti socialiste, Jean-Christophe Cambadélis, «con Fillon la destra ha un candidato molto a destra: ultra-conservatore, ultra-liberista, ultra anti matrimonio per tutti, ultra anti-sociale». Per Benoît Hamon, in campo per le primarie Ps, «con il suo programma thatcheriano e reazionario sulla società, Fillon apre la strada a un candidato autenticamente di sinistra». Emmanuel Macron, ex ministro che ha voltato le spalle a Hollande e si è auto-candidato alle presidenziali con una confusa posizione «né destra né sinistra», afferma che «la scelta è tra due tipi di destra: lo statu quo o il ritorno al passato. Thatcher era la politica degli anni ’80 in Gran Bretagna, credo che la Francia meriti di meglio».

Preoccupazione nei sindacati. Jean-Claude Mailly, segretario di Fo ha espresso «molta inquietudine» di fronte al programma di Fillon, «basato su qualcosa che non ha mai funzionato», la trickle down economics, che finirà per «abbattere il morale e i consumi», con aumento di due punti dell’Iva, sgravio dei contributi all’industria, soppressione di 500mila posti di lavoro nel pubblico impiego, aumento dell’orario di lavoro (48 ore per il settore privato). Fillon difende un cattolicesimo tradizionale (si è impegnato per la difesa dei cristiani d’oriente). Ha l’appoggio di «Sens comun», un movimento nato dalla Manif pour tous, contro il matrimonio per gli omosessuali. Non potendo annullare la legge Taubira (impossibile sciogliere i matrimoni già contratti) intende modificarla, per impedire le adozioni da parte delle coppie omosessuali. L’ex capo-redattore di Témoignage chrétien, Bernard Stéphan, parla di «progetto di restaurazione nazionalista» e ricorda che Fillon rifiuta lo jus soli. È amico di Putin, e propone un’alleanza con la Russia (e Assad) in Siria e un’intesa con Mosca per risolvere la crisi in Ucraina.

 

Benjamin Lucas

Abbiamo chiesto a Benjamin Lucas, alla testa del Movimento dei giovani socialisti, cosa pensa di questo ritorno del passato in Francia.

Come mai questa rinascita della vecchia Francia?

Fillon è un esponente della vecchia destra tradizionale, che in economia vuole tornare al liberismo degli anni ’80 e in campo sociale vuole tornare ai secoli passati. Bisogna ricordare che Fillon deputato (è stato eletto per la prima volta nell’81, poi ininterrottamente fino al 2007, quando diventa primo ministro di Sarkozy, ndr), ha votato contro la depenalizzazione dell’omosessualità e contro l’abolizione della pena di morte. Cioè, è sempre stato in ritardo sulla storia. È un po’ come Trump, esprime la paura dell’avvenire. In Francia c’è sempre stata una forza molto reazionaria, dopo il maggio ’68 per esempio alle legislative vinse la destra. Questa destra ha sempre le stesse posizioni: liberista in economia, incarna la distruzione del servizio pubblico, la stigmatizzazione dei disoccupati. Fillon ha potuto anche godere di un consenso dovuto al fatto che sia Sarkozy che Juppé hanno o hanno avuto problemi con la giustizia.

La destra va sempre più a destra. Alcuni dicono che è dovuto al fatto che anche la sinistra è andata a destra e ha voltato le spalle ai propri valori. Lei cosa ne pensa?

Per questo mi sono opposto alla Loi Travail. Tra i fattori di crescita dell’estrema destra c’è il fatto che non viene più percepita una differenza chiara tra destra e sinistra. Noi dobbiamo fare una vera politica di sinistra, non essere una sinistra che quando è al potere fa la politica della destra, come è successo per esempio con la proposta della privazione della nazionalità dopo gli attentati di novembre o con la liberalizzazione del lavoro la domenica. Secondo me, se la sinistra propone un progetto diverso, coerente, potrà sconfiggere l’estrema destra. La sinistra ha una vera responsabilità: deve ritrovare la fierezza dei propri valori. Il voto per Fillon può insegnare questo, visto che l’ex primo ministro ha difeso i valori della destra più conservatrice e ha vinto, a differenza di Juppé, che ha cercato compromessi e ha perso.

Più di 4 milioni sono andati a votare. Un vero successo. Smentisce l’indifferenza verso la politica?

Sì, è stato un vero successo, che conferma che il sistema delle primarie funziona. Significa che c’è voglia di politica e che c’è delusione sulla situazione attuale.