Ieri a Roma (Sala Zavattini, Via Ostiense n. 106) si è svolto l’incontro di studio «Le fonti audiovisive nell’era della rete» promosso dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Al centro dell’incontro, i temi dell’accessibilità, del corpyright e copyleft e delle licenze creative commons, che sviluppano alcune riflessioni da parte di Aamod, deciso ad affrontare la frontiera del digitale.

Come scrive Vincenzo Vita, presidente dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, nel testo introduttivo al convegno, ricordando Foucault: per «Archivio» non è da intendersi «la somma di tutti i testi che una cultura ha conservato in suo possesso come documenti del proprio passato, o come testimonianza della sua mantenuta identità», bensì è ciò che fa sì che questo insieme non diventi amorfo affastellarsi di punti ed elementi senza criterio. Se l’idea è dunque quella di «figure distinte».

Dopo i saluti di Rossana Rummo, direttorice generale Biblioteche e Istituti Culturali, Vincenzo Vita ha spiegato le ragioni dell’incontro. Angelo Marcello Cardani – presidente AGcom – si è soffermato sui temi della comunicazione audiovisiva e l’uso dei materiali d’archivio ai tempi della rete; il direttore dell’Archivio storico Luce Cinecittà, Enrico Bufalini, ha affrontato il tema dell’archivio on-line e Ginluca Farinelli – direttore della Cineteca di Bologna – la sfida della rete per le cineteche.

Federico Morando – Nexa Center for Internet & Society – ha invece sottolineato uno degli elementi centrali dell’incontro, cioè creative commons e nuove frontiere per gli archivi audiovisivi in rete. Condivisione dei contenuti e cittadinanza attiva è stata invece il focus intorno a cui si è diretto Carlo Testini – Coordinatore nazionale Cultura Arci.
Immaginari che scorrono, tra comunicazione storica e giornalismo con le immagini sui social network per Filippo Ceccarelli («La Repubblica»). Poi ancora gli archivi connessi sul web, a cura del sociologo Derrick de Kerckhove.

Maria Pia Ammirati – Direttrice Teche Rai – ha ragionato su televisione sempre in relazione agli archivi im pigliati nella rete. Così Antonio Medici – Garante della Fondazione Aamod – intorno all’archivio audiovisivo aperto di Cesare Zavattini.

Monitorare, archiviare, rendere accessibile la comunicazione audiovisiva politica in rete sono state azion i fondamentali nell’esperienza di Radio Radicale, così ha raccontato il suo direttore Alessio Falconio
Poi ancora Giovanni Bruno – amministratore di Regesta.exe – con le fonti filmiche nel web dei dati; Federico Bagnoli Rossi Segretario Generale Fapav- per la tutela dei contenuti audiovisivi tra educazione ed enforcement. Il parere giuridico dell’avvocato Guido Scorza su libere utilizzazioni dei materiali d’archivio in Italia per concludere i mass media sul web: copyright, accesso e uso delle immagini d’archivio, di Nicola D’Angelo.