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Fidel Castro per la macrobiotica

Fidel Castro per la macrobioticaFidel Castro

La Sapienza Una lettera-encomio del leader cubano a Pianesi ha aperto il convegno Upm. Da anni L’Avana lavora con successo sulle tecniche pianesiane, studiando la commestibilità di nuove piante e curando malattie come il diabete mellito: «Sagge idee»

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 7 novembre 2015

Sono più di quindici anni che Cuba sta sperimentando la macrobiotica pianesiana. All’istituto Finlay dell’Habana, i casi di guarigione clinicamente testati, per quanto riguarda il diabete mellito, ma anche per altre malattie metaboliche gravissime (come per esempio sclerosi e cancro) hanno ormai superato la soglia delle 20 mila unità. Nelle poche interviste rilasciate in questi ultimi anni, Fidel Castro ha sempre dichiarato di seguire con grande interesse la macrobiotica e i suoi effetti sulla salute.

Non stupisce dunque che giovedì scorso proprio la sua voce si sia sentita a Roma, all’ultimo convegno internazionale del movimento dei punti Upm (Un punto macrobiotico) che come ogni anno si è tenuto nell’aula magna dell’Università La Sapienza a Roma. In apertura, infatti, è stata letta una sua dichiarazione personale direttamente inviata al professor Mario Pianesi, il pioniere della macrobiotica italiana.

Questa lettera è un vero e proprio encomio rivolto alla via italiana alla macrobiotica, ideata e sperimentata in più di quarant’anni dallo stesso Pianesi. Ed è altresì una richiesta per proseguire la collaborazione con Cuba, studiando la commestibilità di nuove specie vegetali: «Ammiro Mario Pianesi per il fervore con cui si è consacrato a uno dei problemi più preoccupanti dell’umanità: l’alimentazione sana e gradevole dei popoli del nostro pianeta, particolarmente quelli che soffrono di rischi involontari, destinati a patire malattie limitanti e che conducono alla morte. Un lottatore politico avrebbe definito questo come una grande ingiustizia sociale. Come lottatore per i diritti di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla razza o dal colore della pelle, ammiro gli sforzi di Pianesi a favore dei popoli. Tuttavia, penso che molte cose possano essere ancora ideate, visto che delle 400 mila specie di piante che esistono nel mondo, quasi 300 mila sono commestibili, e di queste, ne consumiamo solo circa 200. Uomo saggio e generoso, Pianesi ha conquistato un numero elevato di persone colte, arricchendole culturalmente con le sue capacità, che agiscono come eccellenti promotori delle sue sagge idee».

Da tempo quindi Cuba conosce gli effetti curativi della macrobiotica Ma-Pi. E ora iniziano ad essere discussi anche dalla comunità scientifica internazionale. I convegni che ogni anno si tengono alla Sapienza sono diventati il punto di riferimento mondiale per conoscere i risultati delle ultime sperimentazioni internazionali. Per quanto riguarda l’Italia, il professor Mario Pozzilli, direttore del dipartimento di Diabetologia del Campus Biomedico di Roma, dopo aver mostrato i sorprendenti risultati del progetto MADIAB (che è il primo studio sperimentale comparato, effettuato in Occidente, sugli effetti terapeutici delle diete macrobiotiche Ma-Pi su malati di diabete mellito) ha annunciato che dall’anno prossimo il Campus Biomedico di Roma sarà la prima università al mondo ad avviare due dottorati di ricerca dedicati proprio allo studio e alla sperimentazione clinica della macrobiotica Ma-Pi.

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