Festivaletteratura di Mantova è arrivato alla venticinquesima edizione. Dall’8 al 12 di settembre con molti interrogativi riguardanti anzitutto il mondo che verrà, il luogo in cui si collocherà la cultura in questo legittimo desiderio di novità; in questo sentimento di un futuro che, a più di un anno dall’inizio della pandemia, sembra essere difficile anche solo da pronunciare. Saranno oltre 250 i nomi di autrici e autori che affronteranno le domande di un presente tutto da ridefinire, a partire dalla precisione delle parole – al centro nella cornice mantovana insieme alle conversazioni, gli incontri in presenza sparpagliati nelle piazze, nei teatri, nei palazzi.

All’altezza della complessità che diventa ogni giorno più difficile da dipanare, anche Festivaletteratura sceglie di non tirarsi indietro e di dare un senso e un orientamento a ciò che da anni propone perché, come si legge nel comunicato stampa «di cultura c’è bisogno, nuovamente, e in mezzo al guado si cercano le risposte».

L’edizione di quest’anno prevede più appuntamenti rispetto a quella del 2020, con dialoghi inediti, riprendendo talvolta format passati ma di successo come le lavagne e la panchina epistolare (dedicata alle lettere d’amore tra Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti), infine la costruzione di spazi di confronto tra saperi umanistici e scientifici e percorsi di trasformazione urbana, con un’attenzione verso l’infanzia e la letteratura per bambine e bambini (da segnalare la narratrice americana Susie Morgenstern), e ancora il furgone poetico, piazza balcone, le collane, le storie illustrate, e altri ancora.

Come ogni anno, anche per la 25ma edizione, ospiti di rilievo internazionale tra scrittrici, scrittori presenti; da segnalare la grande autrice afroamericana Alice Walker e la luminosa e tagliente Rebecca Solnit. Ci sarà occasione di ascoltare Mariana Enriquez, così anche lo scrittore tedesco Bernhard Schlink, Colum McCann e Benjamin Labatut, Santiago Roncagliolo, Fouad Laroui e Aleksej Ivanov; poi un po’ di poesia con Jón Kalman Stefánsson, l’inglese Ruth Padel e Milo De Angelis.

Tra le presenze più attese – e interessanti – la vincitrice del Booker Prize 2019 Bernardine Evaristo, lo storico francese Ivan Jablonka, e – insieme all’omaggio dovuto a Dante – quello dedicato alla straordinaria filosofa María Zambrano. Il percorso tracciato segue tradizioni divergenti ma cariche di narrazioni esperienziali che affronteranno transizione e identità di genere, pensiero della differenza sessuale e protagonismo femminile.
Da leggersi in questo senso anche l’attenzione che qust’anno Festivaletteratura dà al memoir, con Francesca Mannocchi, Maria Stepanova, Hala Kodmani, Alicia Kopf e Gaia Manzini.
Per leggere il programma completo si può visitare il sito www.festivaletteratura.it